F F Tribuna Libera: Torniamo a parlare dei campi da golf

lunedì 17 ottobre 2016

Torniamo a parlare dei campi da golf






Qualche settimana fa abbiamo parlato del progetto che prevede la realizzazione del campo da golf a 18 buche – con annessi club house e insediamenti edilizi – che dovrebbe sorgere tra uliveti e vigneti nelle campagne tra Francavilla Fontana e Ceglie Messapica. Clicca qui e Clicca qui per rileggere i post





Sull'argomento, ricevo e pubblico alcune osservazioni presentate dal 
Coordinamento provinciale Arci Caccia di Brindisi.


"Questa Associazione ritiene di dover far rilevare il proprio disappunto in merito all'operazione di realizzazione del campo da golf, in agro di Francavilla Fontana in Provincia di Brindisi.
Condividendo le motivazioni ostative manifestate, in quest'ultimo periodo, dai diversi soggetti istituzionali e da diverse associazioni di categoria, si vogliono addurre le perplessità avvertite dal mondo venatorio ed ambientale.

In primis, si ritiene irrealizzabile l'opera dal punto di vista dell'impatto botanico-vegetazionale. Infatti l'opera prevede la realizzazione, su un'estensione di oltre 130 ettari, di percorsi in erba alloctona per 18 buche, con l'inevitabile distruzione di macchia mediterranea e muretti a secco. Inoltre, viene facile il sospetto, che si dovrà ricorrere a prodotti fitofarmaci, per il mantenimento di tali manti erbosi, e al contempo l'inibizione della ricrescita delle specie vegetali autoctone, di pregevole valore floristico.

Bisogna ricordare ai signori proponenti, ma soprattutto agli enti delegati al rilascio delle autorizzazioni, se nel caso se ne siano inavvertitamente dimenticati, che l'opera ricade in area vulnerabile da contaminazione salina, come previsto dal Piano di Tutela delle Acque, approvato con Delibera del Consiglio Regionale n° 230 del 20/10/2009. L'alimentazione idrica di tre laghi artificiali e la necessità di mantenimento dei prati, specie nel periodo estivo particolarmente arido, comporteranno il fabbisogno di approvvigionamento idrico di ingenti volumi d'acqua, che verranno inevitabilmente soddisfatti con l'emungimento dalla falda artesiana, con conseguente risalita del fronte salino, fenomeno già ¡n allarmante stato di avanzamento. Con cognizione di causa, non si riesce a credere che il fabbisogno idrico, possa essere soddisfatto dal fantomatico sistema di raccolta delle acque piovane, proposto nel progetto.

Questo fenomeno inciderà negativamente, per un periodo di tempo non quantificabile, non solo sui 130 ettari interessati dal progetto, ma su tutte le attività agricole del circoncario, già in forte crisi economica.

Altrettanto allarmante è la sottrazione di 130 ettari al territorio agro-silvo-pastorale, già gravemente interessato dai fenomeni di consumo di suolo e devastazione ambientale, tanto da comportare gravi ripercussioni sulla fauna stanziale e migratoria, con influenze negative sugli habitat naturali e sulle rotte di migrazione degli uccelli.

Si rammenta inoltre, che nell'area poco più a nord di quella oggi interessata da questo "pregevole e lodevole progetto di riqualificazione pseudo-ambientale", poco anni addietro, è stato realizzato un parco eolico con dieci aerogeneratori che ha stravolto le rotte migratrici, inibendo il passo autunnale. Eppure nel progetto ed in fase di rilascio dell'autorizzazione, ci era stato garantito che l'opera non avrebbe comportato impatti significativi.

Alla luce delle cattive esperienze passate e sulla base delle nostre competenze, sentiamo il bisogno urgente di manifestare il nostro totale disappunto nei confronti di questo ennesimo attacco al nostro amato territorio messapico".
Il coordinamento provinciale Arci Caccia di Brindisi

Presidente Vincenzo Vitale





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