(Foto: Mimmo Barletta)
C'è un interessante articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno oggi in edicola dal titolo: "Piazza Plebiscito non è più un salotto - Serve più cura per il' cuore' della cittadina".
Tempo d'estate, tempo di vacanze, tempo di vacanzieri che con le loro apparecchiature sofisticate immortalano le bellezze del territorio. Ed allora, non sarebbe il caso di intervenire in Piazza Plebiscito, quella da sempre definita il salotto della città? Ed in modo specifico non sarebbe il caso di ripiantare le palme nelle aiuole adiacenti la Torre dell'Orologio? Vedere quelle piantine secche che hanno sostituito le secolari palme colpite dal punteruolo rosso è una foto poco edificante.
La
piazza principale della città, spoglia delle sue pale, è una
“ferita” che va rimarginata. Possibile che ci voglia tanto a
decidere di rimettere delle palme? Qualcuno, pare, il problema se lo
sia posto ma, a fronte di un eventuale intervento in tal senso, ha
obiettato che è bene soprassedere fin quando ci sarà il micidiale
punteruolo rosso.
Obiezione
che ci può stare ma che non è giustificabile, atteso che da quando
questo vermiciattolo ha iniziato a fare sterminio di palme ci sono
state le contromisure con l'individuazione di trattamenti che
scongiurano la sua presenza. Ed allora? Perchè non si decide di
ridare al “salotto della città” le sue tradizionali quanto
affascinanti sembianze?
Sarebbe
un problema il trattamento di salvaguardia? Pare proprio che il
problema non sia affatto insormontabile. Una piazza “menomata”
delle palme e della campana che scandiva le ore della giornata è uno
spettacolo che fa a pugni con la cultura della conservazione.
A
proposito della campana, ancora non si sa quando questa possa essere
ripristinata o sostituita. Pare, stando a qualche indiscrezione, che
ci siano dei contrattempi con la sovrintendenza. Intanto sulla
campana caduta, stando all'opinione di qualche storico, non
sarebbe di un valore inestimabile atteso che non è l'originale e che
in tempo di guerra l'originale venne smontata per essere sostituita
con una più recente.
Ma,
al di là di queste discussioni sul valore reale o presunto, siamo
alle solite ed intervenire nel campo dei beni culturali diventa un
ostacolo insormontabile. Sta di fatto che, tra palme mancanti e
alberelli poco curati e transennati, la piazza pare non essere più
il salotto della città ma uno dei tanti spazi cittadini.
Sul blog AhiCeglie c'è il contatore dei giorni trascorsi
da quando noi cegliesi siamo in attesa
delle nuove campane.