Ricevo e
pubblico il comunicato del consigliere Paolo Maria Urso in riferimento allo scontro
(che stava per diventare anche fisico) avvenuto questa mattina in Consiglio
provinciale a Brindisi.
Devo stigmatizzare il comportamento
del Consigliere Provinciale del Pdl Cosimo Ferretti per l’attacco gratuito ed
inaccettabile tenuto nell’odierna seduta di Consiglio, che nulla aveva a che
fare con l’argomento iscritto all’ordine del giorno dei nostri lavori.
Ho chiesto come Capogruppo di Noi
Centro una sospensione dei lavori, peraltro accolta dagli altri gruppi di
maggioranza, in quanto anche alla luce dell’ultima circolare del Ministero
dell’Interno, si può rinviare entro il 30 Novembre la discussione sulla “
ricognizione e salvaguardia degli equilibri di bilancio”.
Tutto ciò anche perché si era
constatata la mancanza della documentazione completa e dei necessari pareri dei
competenti organi tecnici e di controllo.
Il ritiro della discussione
richiesto dall’assessore al ramo ad altra data stabilita dal Consiglio
Provinciale, ha vanificato la strumentalizzazione politica che i partiti di
opposizione si erano preparati a perpetrare,
scatenando il consigliere Ferretti che si è lasciato andare a gravi ed
offensivi insulti nei miei confronti che nulla hanno a che fare con l’attività
politica o amministrativa, ma sono solo frutto di risentimenti e astio nei
confronti della mia persona.
Tali insulti non possono essere
accettati, tanto più in un consesso rappresentativo alla presenza del
Presidente, dei Consiglieri Provinciali e del pubblico.
Peraltro, tale aggressione
ingiuriosa nei miei confronti appare ancor più incomprensibile in quanto
proveniente dal Ferretti con il quale ho solo un rapporto di conoscenza dovuta
al fare parte dello stesso consiglio provinciale.
L’ingiuria perpetratami dal
Ferretti rivolgendosi nei miei confronti dicendo : <>, è da ritenersi ancora più grave in quanto lo stesso Ferretti
è di Oria, città notoriamente intrisa di cultura medioevale dove, come sanno
tutti i cittadini oritani, molti dei quali sono miei cari amici, il termine
Vassallo è inteso come vero e proprio epiteto, anche molto grave.
E’ per questo che, avendo percepito
perfettamente la portata offensiva dell’ingiuria del Ferretti nei miei
confronti, ho reagito alla consapevole provocazione dello stesso.
Ho risposto alla provocazione,
quindi, a mio avviso premeditata, tanto da definirlo per le sua gratuita,
immotivata ed ingiustificata offesa, con
l’espressione di “delinquente”. A scanso di equivoci e di ulteriori
strumentalizzazioni, preciso che il termine da me usato nei confronti di
Ferretti è riferito al suo comportamento tenuto nella circostanza dei lavori del
consiglio.
Peraltro, in quel frangente di
scambio reciproco di offese verbali con il Ferretti, sono stato minacciato
fisicamente dal consigliere Nicola Ciracì che con la sua minaccia verbale e
fisica ha contribuito a provocarmi e a far degenerare la situazione.
L’aver fatto riferimento alla
città di Oria e agli oritani da parte mia, quindi, è stato solo per fargli
comprendere che avevo capito perfettamente la gravità della sua ingiuria e non
era e non è in alcun modo riferibile ad una mia volontà di offendere i
cittadini di Oria verso i quali nutro grande rispetto.
Ringrazio Paolo Urso per l'intervento. Naturalmente gli esprimo la mia solidarietà per il tentativo di aggressione fisica subìta, scene che in una politica normale e democratica non dovrebbero mai vedersi. L'invito, da cittadino, è comunque rivolto a tutti i politici: ad usare toni (e modi) più sereni e reciprocamente rispettosi, soprattutto quando ci si trova in assemblee che sono espressione della rappresentanza di tutti gli elettori.
Perchè se loro reagiscono così quando si incazzano, cosa dovrebbero fare allora i cittadini che, in questo momento così complicato e pesante dal punto di vista economico e sociale, incazzati lo sono molto, molto di più? E lo sono verso tutta la classe politica.
Paolo Maria Urso
Ringrazio Paolo Urso per l'intervento. Naturalmente gli esprimo la mia solidarietà per il tentativo di aggressione fisica subìta, scene che in una politica normale e democratica non dovrebbero mai vedersi. L'invito, da cittadino, è comunque rivolto a tutti i politici: ad usare toni (e modi) più sereni e reciprocamente rispettosi, soprattutto quando ci si trova in assemblee che sono espressione della rappresentanza di tutti gli elettori.
Perchè se loro reagiscono così quando si incazzano, cosa dovrebbero fare allora i cittadini che, in questo momento così complicato e pesante dal punto di vista economico e sociale, incazzati lo sono molto, molto di più? E lo sono verso tutta la classe politica.