Il 2 marzo di tre anni fa l'esondazione del fiume Ete Morto a Casette d'Ete nelle Marche provocò la morte per annegamento di due persone: il 52enne originario di Ceglie Messapica Giuseppe Santacroce e la figlia ventenne della sua compagna. L'auto su cui erano a bordo fu travolta dall'acqua mentre stava per imboccare il ponte che scavalca il fiume. La prefettura di Ascoli Piceno, pochi giorni prima della tragedia, avrebbe inviato un fax per lo stato di allerta ma sarebbe stato sottovalutato, senza che fosse avviato subito il Centro operativo.
Ci sono aggiornamenti sulla vicenda. Li troviamo su BrindisiReport.
L'articolo è di Roberta Grassi.
CEGLIE MESSAPICA - Ci fu “colpa” secondo il pm della procura di Fermo, responsabilità da attribuire al sindaco, quale responsabile della protezione civile, per non aver predisposto tutte le misure di sicurezza necessarie a mettere in guardia la popolazione dall’emergenza maltempo che incombeva su Casette d’Ete. Si verificò una tragedia: morì un uomo di Ceglie Messapica e la figlia della compagna. E’ per questa ragione che il sostituto procuratore Luigi Ortenzi, ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo dell’ex sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessandro Mezzanotte, imputato per la morte di due persone, Giuseppe Santacroce 51 anni, e Valentina Alleri, 20 anni avvenuta in seguito all’esondazione del torrente Ete il 2 marzo 2011 durante una alluvione. L’udienza preliminare si celebrerà il 27 novembre 2014. Clicca qui per leggere tutto