Ieri abbiamo parlato dell'Autorità nazionale Anticorruzione, secondo la quale il Comune di Ceglie avrebbe copiato il Piano triennale anti-corruzione (che ogni ente deve predisporre e aggiornare annualmente) dal Comune di Cellino San Marco. Clicca qui
Oggi sul Quotidiano leggiamo la dichiarazione del sindaco Luigi Caroli:
"Ci assumiamo ogni responsabilità per quanto accaduto. Il nostro intendimento era quello di elaborare il documento prendendo spunto dal lavoro fatto per Cellino San Marco dai commissari prefettizi. E quindi da persone addentro alle dinamiche di siffatte problematiche. Quel documento lo abbiamo ritenuto interessante e ben fatto. Abbiamo pertanto pensato di adattarlo alla nostra realtà. Il lavoro è stato materialmente effettuato dal segretario comunale, che non va per questo mortificato. Ripeto: si è solo trattato di una svista in fase di trasmissione del documento".
Una considerazione
Il Piano triennale di
prevenzione dei fenomeni corruttivi (da aggiornare annualmente) è, come dice lo stesso nome, uno strumento
di prevenzione di questi ultimi. Ogni ente pubblico, sulla base delle linee
guida dettate dal Piano nazionale, analizza i possibili suoi settori/uffici a rischio
di fenomeni corruttivi e predispone misure amministrative finalizzate ad
evitare che questi rischi diventino realtà. Dunque, è molto difficile che ogni
singolo ente possa adottare un Piano per la prevenzione della corruzione perfettamente
simile a quello di un altro ente, perchè diverse possono essere le vicende di
cronaca, i punti di forza e le criticità da questo punto di vista, ecc. (altrimenti basterebbe un Piano unico standard per tutti gli enti territoriali italiani).
Per
questo ha destato, in tutti noi, meraviglia la scelta di "copiare" da
un Comune che, purtroppo, è salito all'evidenza della cronaca per le note
vicende. Sono convinto che la situazione del Comune di Ceglie sia diversa e non assimilabile a quella.