Comunicato di "Liberi e Uguali" - Ceglie Messapica:
Articolo 1 MDP- Liberi e Uguali di Ceglie punta ancora il dito sulla questione lavorativa in Italia e nel sud, da sempre tema fondamentale per la storia che ha contraddistinto la sinistra.
Oggi noi di Liberi e Uguali, sezione di Ceglie Messapica, vogliamo iniziare questa storia con "C'era una volta il lavoro" raccontando di quanto sia difficile sopravvivere in italia.
Ovviamente parliamo di quelle categorie di persone che, se vogliamo, sono quelle che reggono l'economia dei paesi e delle città. Parliamo del mondo operaio ed in particolar modo degli operai della Tecnomessapia, l'azienda cegliese che fino a giugno scorso operava nel settore aeronautico delle sedi di Grottaglie Brindisi e di altre in Italia e nel mondo.
Una per tutte l'America che per un po' di mesi ha visto nel sito di Boeing situato a Charleston (USA) l'impiego di alcuni dipendenti Tecnomessapia estremamente qualificati per la risoluzione di alcuni problemi.
Con il lavoro in tutti questi siti ovviamente non si può parlare di aziende in crisi né si può pensare alla perdita di lavoro. Peccato però che la storia non è proprio così. Una politica sciagurata da parte dell'ex amministratore delegato Mauro Moretti in quota e portata avanti a gran voce e con grande forza dell'attuale amministratore Alessandro Profumo vede l'uscita delle aziende appaltatrici negli stabilimenti Leonardo Finmeccanica, scaraventando fuori centinaia di operai senza alcuna ricollocazione lavorativa.
Una politica questa, che ha fatto centinaia di vittime, sbagliata e che va ad aumentare a dismisura la disoccupazione nelle province di Taranto e Brindisi. Politica applicata solo sullo stabilimento di Grottaglie, visto che altri siti di Leonardo, vediamo ad esempio quello di Pomigliano ,continuano ad avere al proprio interno aziende esterne che svolgono attività del tutto assimilabili a quelle svolte dalla Tecnomessapia.
Il 20 luglio del 2017 sul Corriere di Taranto si legge in una nota del governo: "grazie al decisivo intervento del MISE ,nella persona del viceministro Teresa Bellanova", Leonardo Company ha effettuato una apertura verso Tecnomessapia, garantendo una commessa -come specificato dal ministro - per poche decine di unità di persone.
Quando parliamo di poche decine di persone uno pensa a 10/20/30 persone invece no, non è così perché, in realtà, di lavoro ce n'è appena per una persona.
Sempre sul Corriere di Taranto del 12 luglio del 2017 l'ingegnere Alessio Facondo, responsabile del settore Aerostrutture di Leonardo ribadisce la volontà dell'azienda stessa di continuare ad investire in Puglia anche attraverso nuove commesse internazionali di rilevante entità. La Puglia è pronta ad intervenire anche con appositi programmi formativi per qualificare il personale con profili tecnici specifici richiesti attualmente dal mercato.
Un programma che l'azienda Tecnomessapia non ha escluso e che possa consentire il reintegro di quelle maestranze che ormai,da un anno e mezzo a questa parte a causa della politica messa in campo dal ex amministratore delegato Mauro Moretti sono usciti dal ciclo produttivo.
Oggi in Leonardo vediamo assunzioni di personale tramite agenzie interinali senza alcun esperienza lavorativa mentre gli operai ,che ancora sono in carica tecnomessapia restano a casa nonostante la formazione e l'elevata professionalità acquisita negli anni.
Allora perché non si crea un bacino d'utenza?
La" Leonardo" al posto di assumere personale non qualificato e alle prime armi perché non attinge al 50% dal bacino di operatori esperti della Tecnomessapia sui quali non dovrebbe spendere nemmeno un centesimo per formazione lasciando l'altro 50% alla ditta pur mantenendo la garanzia del lavoro alle stessa?
Noi di Articolo 1 MDP - Liberi e Uguali denunciamo questo: passano mesi ma ad oggi non c'è nessuna proposta reale di reintegro del personale fuoriuscito da Leonardo anzi assistiamo ad un silenzio assordante da parte dell'amministratore delegato Alessandro Profumo e dei dirigenti Alenia del sito di Grottaglie. Insomma in questi mesi i dipendenti hanno subito l'ennesimo colpo di una politica fallimentare e di un sistema industriale che altro non fa che creare illusioni tra i lavoratori.