Non si può accettare quello che qualcuno afferma, anche in questa giornata di commemorazione della Liberazione dell'Italia dalle forze nazi-fasciste, che fascismo e chi ha lottato per la libertà contro il fascismo meritino lo stesso rispetto storico.
Da una parte c'era una dittatura e l'occupazione nazista del centro-nord italiano, dall'altro chi vi si opponeva. C'erano una parte giusta e una parte sbagliata. Dopo decenni, l'Italia deve essere riconciliata ma senza dimenticare.
Nei primi anni della Repubblica, tra i nuovi parlamentari vi erano Giorgio Pisanò, ex repubblichino e fondatore del MSI e Vittorio Foa, già partigiano e rappresentante del Comitato di Liberazione nazionale, eletto nelle liste del Partito d'Azione. Tra i due vi era comunque un rapporto di rispetto personale (altri tempi, diremmo oggi).
Un giorno Pisanò, incontrando Foa, gli disse: 'Ci siamo combattuti da fronti contrapposti, ognuno con onore, possiamo darci la mano'. Foa, dandogli la mano, gli rispose: 'E' vero abbiamo vinto noi e tu sei potuto diventare senatore, avessi vinto tu io sarei ancora in carcere, Ecco, ci rifletta. Ci rifletta un istante".
Riflettiamo oggi, anche quando c'è chi usa gli strumenti della democrazia e della libertà (penso ai social network che dubito potrebbero essere usati liberamente se ci fosse un regime non democratico) per difendere, anche a posteriori, regimi illiberali e non democratici. Regimi non sempre solo di destra radicale.
Non uso spesso il termine "antifascista", preferisco "democratico". Il mio compianto professore di storia contemporanea ai tempi dell'università, Pietro Scoppola, ci ammoniva sempre: "ricordate che tutti i democratici sono antifascisti ma non tutti gli antifascisti sono democratici".
Buona festa della Liberazione.
Il video di Ceglie Oggi sull'omaggio del Commissario Straordinario Cicoria in rappresentanza del Comune di Ceglie Messapica al Monumento dei Caduti cegliesi di tutte le guerre.