Accadde un giorno di esattamente quaranta anni fa.
All’alba del 19 maggio 1980 un furgone Ford Transit percorre la Brindisi-Taranto, diretto dalla Puglia a Scanzano Jonico, in Basilicata, come ogni giorno. Circa 115 chilometri di distanza.
All’alba del 19 maggio 1980 un furgone Ford Transit percorre la Brindisi-Taranto, diretto dalla Puglia a Scanzano Jonico, in Basilicata, come ogni giorno. Circa 115 chilometri di distanza.
A bordo trasporta braccianti, un viaggio che inizia quotidianamente qualche ora prima dell’alba e finisce con il ritorno a casa quando è ormai buio, giusto il tempo di preparare la cena e andare a dormire per qualche ora in attesa di un nuovo viaggio e un'altra giornata di duro lavoro nei campi.
La paga che ricevono è bassa, spesso meno della metà di ciò che prevede la legge. A questa paga devono poi togliere il prezzo del trasporto, da girare ai "caporali".
La vettura è omologata per 9 persone ma ne trasporta 16. Lungo la statale, il pullmino azzarda il sorpasso di un camion con rimorchio. La manovra non riesce: tre passeggere sedute sul lato destro muoiono. Sono Pompea Argentieri, Lucia Altavilla e Donata Lombardi. Avevano rispettivamente sedici, diciassette e ventitré anni. Tutte e tre cegliesi.
L’incidente provoca nelle ore successive le proteste della popolazione che scende in piazza unita: il giorno seguente una giornata di sciopero blocca Ceglie Messapica.
Foto: Donato Rapito
Qualcosa da allora cambiò. La magistratura avviò le prime indagini, polizia e carabinieri sequestrarono i pulmini per sovraccarico. Ma il problema rimase.
Oggi vogliamo ricordare nel nostro cuore queste ragazze e la loro giovinezza tragicamente spezzata per portare a casa una paga per di più ingiusta rispetto alla loro fatica.
Le parole di Teresa Bellanova, ministro dell'Agricoltura. Cegliese.