Botta e risposta (a ritmo continuo) sul cimitero
Torniamo a parlare di “cimitero”. Ricapitoliamo le “puntate” precedenti che sono un po’ "articolate".
Due settimane fa l’opposizione scriveva un comunicato (“giù le mani dal cimitero”) con cui chiedeva conto del blocco dei lavori al cimitero e di una fantomatica “privatizzazione” della gestione del cimitero stesso. Leggi
La risposta di alcuni consiglieri della maggioranza – risposta che evitava di rispondere ai quesiti dell’opposizione ma che sviava per “altre direzioni” – era affidata a un comunicato molto “pesante” che parlava di presunte di “illegittimità”, “danno erariale alle casse del Comune", e alla fine lanciava un’accusa molto grave (cito il virgolettato), cioè che “poteva fare il marmista appaltatore solo un cittadino a dispetto di tutti gli operatori del settore. Come nelle repubbliche comuniste serviva la tessera del partito”. Leggi tutto
A queste accuse rispondeva l’opposizione con un nuovo comunicato (leggi)
Così come riportato il comunicato originale, è corretto riportare anche la replica che fuga tutti i dubbi e le inesattezze che si erano lette nel comunicato di cui parlavamo prima. Ecco l'articolo.
"AL CIMITERO LAVORI SEMPRE
A REGOLA D'ARTE E SENZA FAVORITISMI"
Sul cimitero – a proposito di appalti e fatturazione – risponde ai politici la ditta appaltatrice. A scrivere è il geometra Oronzo Palmisano, amministratore unico della Pal Marmi, ditta che si aggiudicò i lavori al Colombario Cimiteriale. Palmisano replica all’articolo firmato dai consiglieri Gianfreda Giovanni, Argentiero Giovanni e Ciracì Nicola.
“Mai la mia ditta – scrive – è stata favorita dall’Amministrazione e dal Sindaco Pietro Federico e i lavori eseguiti presso il Cimitero sono stati effettuati tutti a regola d’arte, nella massima trasparenza, alla luce del sole e in virtù dell’aggiudicazione di un appalto pubblico, sotto gli occhi degli attuali amministratori di maggioranza, ex consiglieri di opposizione”
“Le fatture per le quali ho chiesto il pagamento - chiarisce l’amministratore della società – fanno riferimento a lavori documentati ed effettivamente eseguiti dalla Pal Marmi srl in favore dell’Ente comunale. Concludendo, faccio presente che mai abbiamo inteso monopolizzare i servizi resi al Colombario del Cimitero di Ceglie a dispetto degli altri operatori del settore con i quali si intrattiene buoni rapporti di colleganza e collaborazione. Mettiamo ancora in evidenza la circostanza, anche questa documentabile, che contemporaneamente alla Pal Marmi srl svolgono tuttora i lavori in questione al Colombario Cimiteriale diverse ditte”.
"Sottolineo, infine, che nessun socio della Pal Marmi srl ha tessere politiche, men che meno del Partito Comunista, ma solo un dipendente è persona di famiglia dei titolari della società, candidato al Consiglio comunale alle ultime elezioni in una formazione civica alternativa ed opposta sia a quella attuale che alla precedente amministrazione”.
E l'ospedale?
Intanto si continua a parlare non solo sui blog, ma soprattutto nella città, anche del destino dell’ospedale, in particolare all’indomani della manifestazione di sabato scorso di cui ripropongo una piccola video-cronaca.
La manifestazione, a detta degli stessi organizzatori, è stata fin dall’inizio presentata come trasversale, al di là delle divisioni politiche, unicamente interessata alla tutela dell’ospedale. Ma è andata proprio così?
E allora come mai nessuno continua a dire una parola sull’emendamento presentato da alcuni consiglieri regionali del PD (ogni tanto anche quel partito qualcosa di buono la fa) proprio al Piano di riordino e che “salverebbe” il nostro ospedale? Come mai né il sindaco, né il comitato ne hanno fatto menzione nei loro discorsi nel corso della manifestazione di sabato? Perché non mettere al corrente anche i cittadini di ciò che potrebbe essere anche una soluzione che concretamente eviterebbe la chiusura per il nostro ospedale e per altri?
Non nascondo di essere uno che rispetto al Pd, in particolar modo il Pd locale, tante critiche - in merito all'assenza di proposta politica, di capacità di innovazione della sua classe "dirigente", di "afflosciamento" rispetto a quello che era l'ambizioso progetto politico iniziale di quel partito - ne avrebbe da fare e ne ha fatte in passato.
Ma la politica (e anche noi nel nostro piccolo, bloggers o meno) di fronte a problematiche fondamentali, come quella della salute, dovrebbe lavorare insieme oltre le sterili divisioni, oltre i colori delle “maglie”, oltre i comizi post-elettorali. Altrimenti non è più politica, quella vera nell’interesse dei cittadini. E’ solo una visione “calcistica” e paesana della politica. Oltre a essere molto triste.
Ed è quello che più farà male alla città, che invece ha bisogno di unità e di soluzioni concrete, non di sterili rimpalli di responsabilità politiche.
Nel frattempo, ostinatamente, continuiamo a riportare l’emendamento di cui parliamo e che potrebbe salvare il nostro ospedale. E lo riportiamo anche se altri fanno finta di non sapere che esiste.
LEGGI LA PROPOSTA DI EMENDAMENTO
E ANCHE NOVE ANNI FA,
CEGLIE SI MOBILITO' PER L'OSPEDALE
Per ripercorrere tutta la vicenda c'è l'archivio notizie di IdeaNews