F F Tribuna Libera: Riflessioni politiche domenicali

domenica 30 gennaio 2011

Riflessioni politiche domenicali

Il primo partito italiano

Parliamo di politica e in particolare di sondaggi. Il più recente lo leggiamo sul sito di AffariItaliani:


La fiducia in Silvio Berlusconi è crollata di quattro punti, scendendo a gennaio al 33% rispetto al 37 di dicembre. E' il risultato dell'Osservatorio politico di Crespi Ricerche pubblicato in esclusiva da Affaritaliani.it. Pdl al 27% e Pd al 23. Ma la quota degli indecisi (42%) supera sia la somma del Centrodestra (41,6%) sia quella del Centrosinistra (40,4%). Terzo Polo al 16,2%. I ministri più amati del governo sono Renato Brunetta e Giulio Tremonti (47%). Ultimi Sandro Bondi, Michela Brambilla e Raffaele Fitto con il 32%. Leggi tutto


Resto convinto che l’astensionismo, il delegare le scelte del proprio futuro e del proprio governo ad altri, sia sempre una scelta comunque perdente. Questo bel video (come sempre) realizzato da ProForma è molto suggestivo al riguardo.





Diciamo che, nel momento in cui le elezioni paiono lontane, è fisiologico che cresca il livello di astensionismo dichiarato da parte di molti elettori (e quello di oggi è un record). Quando la scadenza elettorale si avvicina, gradualmente, quella percentuale si riduce notevolmente.


E’ comunque un dato che deve far riflettere e che fa capire chiaramente quanto la gran parte degli italiani sia delusa da un centrodestra monopolizzato da un anziano capo del governo concentrato sui suoi processi e sulle seratine su cui è meglio stendere un velo pietoso e un centrosinistra, con un appeal comunicativo non sempre "elevato", guidato da decenni dalle stesse persone (la sfida tra veltroniani e dalemiani dura dai primi anni ’80), che parla più di sé stesso che dei problemi della gente, diviso (basti guardare gli attacchi della SeL rivolti in gran parte, più che al Pdl, al Partito Democratico con cui al contempo dovrebbe allearsi e rispetto a cui richiede quotidianamente le primarie), incapace di rappresentare, agli occhi di una larga fetta di italiani, un’alternativa (in termini di tenuta degli equilibri interni e di omogeneità coerente di programmi) credibile ad un centrodestra che pur è in profonda crisi di consenso come non mai.

Il Pd, in particolare, era nato in un'ottica maggioritaria, con lo scopo di attirare a sè e al suo programma altri partiti. Oggi, al contrario, non ha un programma chiaro (non sappiamo se sta con Marchionne o con gli operai, come anche su altre questioni politiche continua a scegliere il "ma anche") e, persa una sua identità chiara, lega il suo futuro una volta al terzo polo una volta all'alleanza con la sinistra.


Senza mai decidere, legando la sua identità all'identità degli altri. E vivendo in una situazione di eterna conflittualità tra le correnti interne. Senza capire, infine, che il progetto di lungo periodo del Terzo polo, tra l'altro, è proprio il superamento del bipolarismo fondato su Pd e Pdl. Che significherebbe dunque la fine dello stesso Pd.

Riuscirà il “Terzo polo, che ieri ha iniziato la sua convention a Todi, a spezzare gli equilibri dell’attuale bipolarismo e a diventare il primo polo? Al di là dei sondaggi attuali che vedono una crescita graduale, molto dipenderà anche dall’eventuale discesa in campo di un nuovo leader che possa aggregare ancora di più gli scontenti dell’attuale panorama politico in una nuova alleanza moderata e di centro. E che soprattutto torni a parlare dei problemi quotidiani della gente e non di quelli dei politici.

E qualcuno dice che già abbia un nome e cognome.


Della crisi dei partiti a livello locale (ancora più forte e profonda) avremo modo di parlarne in uno dei prossimi post.



Nel frattempo con la politica proviamo a sorriderci un po'


Ecco il video dell' "incontro" tra Vendola e Zalone in occasione del Bif&st qualche giorno fa a Bari.






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