Oggetto dell’attacco è un incontro del centrosinistra a cui ha partecipato anche il consigliere regionale Pino Romano (guarda il video). Nel comunicato abbiamo letto molte cose imprecise. Non mi interessa minimamente in questa sede difendere il Pd, partito su cui ho già detto in passato e su cui avrei ancora molte cose da dire, né le sue scelte. Ma credo che la funzione dei blog locali che vengono molto seguiti sia anche quello di dare ai cittadini elementi di informazione completi e un po’ più approfonditi e sviluppare dei ragionamenti, altrimenti saremmo ridotti al ruolo di bacheche di link per gli articoli o altro materiale. Poi ogni cittadino si farà liberamente la sua idea, ma gli elementi di analisi dobbiamo darli tutti, per quel che riusciamo.
Dunque. Leggiamo innanzitutto quanto scritto dal sindaco:
“Scusate, chi ha sancito, meglio decretato di fatto la chiusura del nostro ospedale? sicuramente chi siede in consiglio Regionale alla maggioranza ed ha votato il piano a fine 2010, se non erro il conigliere Romano è un esponente di tale maggioranza che ha votato favorevolmente. Una volta l'anno pare alcuni personaggi abbiano dei sussulti e di colpo si preoccupano del nostro ospedale. Se solo il consigliere Romano avesse profuso il 10% dell'impegno messo in campo per salvare lo stabilimento ospedaliero del suo Comune,San Pietro Vernotico, Ceglie avrebbe qualche servizio in piu'”.
E’ vero che la Giunta regionale aveva inserito la nostra struttura ospedaliera tra quelle in via di chiusura (nell’ambito del nuovo Piano di riordino ospedaliero imposto dal Governo). Però poi era avvenuto qualcos’altro che non viene citato nel comunicato. Infatti il Consiglio regionale pugliese, nel marzo 2011, approvò una legge regionale (clicca qui) che evitava la chiusura delle strutture ospedaliere (tra cui quella di Ceglie) trasformandole in Residenze assistenziali e Riabilitazioni e Hospice.
Tra i primi firmatari c’era proprio il consigliere Romano. A ciò fece subito sèguito la proposta dei consiglieri comunali del centrosinistra cegliesi subito recepita dalla Asl con una sua delibera e che nel dettaglio prevedeva tra le altre cose 40 posti di residenza sanitaria assistita, Punto di Primo Intervento attivo h24, un modulo di 20 posti per la semiresidenzialità riabilitativa di medio livello in stretta sinergia con il "San Raffaele”, il potenziamento dei servizi ambulatoriali di Diabetologia, Cardiologia, Ortopedia,Oculistica, Pediatria Allergologica ed altro.
La nostra struttura ospedaliera poteva dirsi quindi salva. Naturalmente dalle parti del PDL cegliese (partito e amministrazione) il silenzio. Come se fosse una partita di calcio tra squadre contrapposte e non un risultato importante per tutti i cittadini cegliesi.
Poi avvenne qualcos’altro ancora. Il Governo impugnò quella legge regionale che salvava anche la struttura cegliese dinanzi alla Corte Costituzionale, chiedendone la cancellazione e di fatto congelandola. Anche qui silenzio da parte del Pdl e dell’Amministrazione comunale proiezione di quel partito. Salvo, solo qualche mese dopo, iniziare a chiedere l'applicazione della delibera di cui parlavamo prima. Quando, proprio per questa serie di circostanze, non era più applicabile.
Questo giusto per ricostruzione storica di quanto sta avvenendo in merito al nostro ospedale, vicenda ancora in corso. Poi c'è un'altra cosa che leggiamo nel comunicato del sindaco: