Inascoltati
La Gazzetta del
Mezzogiorno questa mattina parla dell'incendio che ieri si è
sviluppato nella periferia di Ceglie documentato in tempo reale da
AhiCeglie e Giusi Pignatelli. Leggiamo che potrebbe essere stato
generato da alcune sterpaglie sul ciglio della strada che avrebbero
preso fuoco probabilmente a causa di un mozzicone di sigaretta. Le
fiamme si sarebbero poi propagate alla bassa vegetazione circostante.
Le operazioni di spegnimento sono durate circa tre ore. Tutta la zona
nel frattempo era stata bloccata al traffico.
E c'è la rabbia dei
residenti della zona. Leggiamo la dichiarazione di un cittadino:
“Sapevamo che prima o
poi sarebbe successo. Viviamo sommersi da plastica, topi e erba alta
tre metri. Più volte abbiamo sollecitato i Vigili Urbani per cercare
di far pulire almeno i punti di proprietà pubblica ma le nostre
richieste sono state sempre inascoltate”.
"Grande Fratello" a Ceglie
Ceglie avrà il suo sistema di videosorveglianza. Il nostro Comune, insieme ad altri Comuni pugliesi è stato ammesso al finanziamento nell'ambito PON-Sicurezza. La videosorveglianza verrà attivata mediate telecamere installate su alcuni veicoli in dotazione alla Polizia Municipale per la repressione dei fenomeni di micro-criminalità. Inoltre tutelerà gli immobili di proprietà del Comune o da esso gestiti ed altre aree, oltre a monitorare il traffico.
Il "no" alla casta passa anche da Ceglie
L'iniziativa è iniziata
in ritardo rispetto a molti altri Comuni ma è importante segnalarla.
Peccato che non sia stata data più diffusione da parte del nostro
Comune al riguardo (così come non ne sta parlando nessuno in tv).
L'abbiamo comunque trovata nascosta nei meandri dell'Albo pretorio
online, la comunicazione è del 6 luglio scorso Leggi tutto
Leggiamo che, a partire
dal 6 luglio fino al 30 luglio 2012, dal lunedì al venerdì (dalle
ore 8.30 alle 13) presso l'Ufficio elettorale del Comune di Ceglie è possibile
firmare la richiesta di referendum per l'abrogazione parziale della
legge sulle indennità parlamentari.
Il referendum è promosso
da un movimento dal nome “Unione Popolare”, per
modificare la legge 1261 del 31 Ottobre 1965, quella cioe' che
determina l'indennità spettante ai membri del Parlamento, e più
nello specifico l'eliminazione dell'articolo 2 della stessa, quello
che prevede, oltre all'indennità garantita dall'articolo 96 della
Costituzione, anche "una diaria a titolo di rimborso delle spese
di soggiorno a Roma”.
Dunque non sarebbe un vero e proprio taglio
delle indennità “generali”, ma soltanto dei rimborsi spese
forfait di cui godono, insieme ad altri innumerevoli benefit, i
nostri parlamentari.
La scelta di non 'osare', attaccando le indennita' vere e proprie ha una sua ragionevole giustificazione che il leader del movimento Maria Di Prato ha spiegato così:
La scelta di non 'osare', attaccando le indennita' vere e proprie ha una sua ragionevole giustificazione che il leader del movimento Maria Di Prato ha spiegato così:
“Abbiamo
preferito andare sul sicuro - (dopo la cocente delusione per il
referendum anti-Porcellum) non vogliamo rischiare. Verranno tagliati
i 3.500 euro mensili che ogni parlamentare riceve per il soggiorno a
Roma. La cosa ridicola e' che a incassare questa somma sono anche
quegli eletti che nella Capitale ci vivono. Abbiamo calcolato che lo
Stato potrebbe risparmiare circa 50 milioni di euro l'anno. Di certo
non abbatterà il debito pubblico - ha
concluso la leader di UP
- ma questa iniziativa ha un forte significato politico: in tempi di
crisi chi comanda deve dare l'esempio”.