Anche una città non grandissima come la nostra ci ha
spesso abituato a fatti “duri” di cronaca: droga, arresti,
violenza, drammi. Fatti che sono il microcosmo di ciò che avviene
anche in altre realtà più grandi.
Poi ci sono fatti come quelli avvenuti ieri che ti fanno scoprire, in modo traumatico, con orrore e voltastomaco che anche quello che non pensavi potesse accadere a Ceglie purtroppo si presenta.
Una cosa mostruosa e inumana come la pornografia infantile, di cui
purtroppo ci è capitato di leggere tante volte sui giornali per
episodi avvenuti lontano da noi, quella cosa disgustosa e aberrante
ha lambito anche la nostra comunità. Una sensazione traumatica che
ti lascia scosso facendoti chiedere: “Davvero è successo qui?
Nella nostra Ceglie?”
Questa mattina la stampa locale dà ampio spazio, come è logico, alla notizia dell'arresto avvenuto ieri nella nostra città, a seguito del ritrovamento, nell'abitazione di un pensionato, di materiale pornografico avente come soggetti dei bambini. Decine e decine di dvd, due chiavette usb ed altro materiale presente sul pc. Una storia inquietante e choccante che ci ha lasciati tutti sconcertati, schifati e incazzati (non riesco neanche a trovare un aggettivo che possa riassumere le sensazioni provate). I dettagli che emergono sono davvero da far stare male a leggerli.
"Da un primo esame delle montagne di foto e video trovati sui supporti informatici che i carabinieri hanno rinvenuto nell’abitazione del 67enne è emerso che i protagonisti di quei filmini oltre ad essere fanciulli, erano anche bambini di pochi anni di vita. Parte di quel materiale – è l’idea che si sono fatti in proposito inquirenti e investigatori – era stata scaricata da internet, ma un’altra parte con ogni probabilità era stata confezionata in proprio dal pensionato finito in manette. E la location scelta per girare quei video e per scattare quelle foto che avevano protagonisti bambini e ragazzini era proprio l’abitazione dell’uomo. Certo, per affermarlo con assoluta certezza bisognerà attendere il responso degli accertamenti tecnici, ma c’è tutta una serie di elementi che i militi hanno acquisito ieri nel corso della perquisizione dell’appartamento che non lascerebbero spazio a dubbi di sorta"
Su SenzaColonne poi leggiamo che l'uomo "è rimasto impassibile mentre le forze dell'ordine mettevano il naso nel suo vasto archivio di materiale pedopornografico. Non rendendosi forse conto della gravità della situazione, l'anziano ha anzi chiesto ai militari di chiudere un occhio. Questi hanno rigettato la richiesta e hanno condotto il 67enne presso la stazione dei Carabinieri di Ceglie Messapica, portando con sé, oltre ai dvd, anche due chiavette usb, un computer portatile, un telefono cellulare e due cartelline”.
In una vicenda così delicata e scabrosa dobbiamo lasciare lavorare gli organi inquirenti, ringraziando le forze dell'ordine per quello che stanno facendo e continueranno a fare. I dettagli delle indagini ce li racconterà certamente la stampa che svolge giustamente il suo lavoro di informazione. Solo una cosa sento il bisogno di dire, anzi urlare: lo schifo che stiamo provando tutti noi cegliesi per questa aberrante vicenda.
L'orrore per l'idea che in un'abitazione che magari è a pochi metri da noi, mentre la vita normale scorre, ci sia qualcuno che guardi, monti o collezioni immagini e filmati di pornografia infantile. Non lo voglio accettare e voglio urlare tutto il mio orrore che, sono certo, è l'orrore che stiamo provando tutti noi come comunità in queste ore. Se la Magistratura giudicante confermerà le accuse di cui leggiamo, ci auguriamo che la sanzione sia dura, severa e inflessibile. Senza nessuno sconto.