Sono stati pubblicati i
dati di uno studio della Confartigianato di Brindisi, sulla base dei
dati di UnionCamere, che traccia un quadro non certo positivo per il
nostro territorio: rispetto al 2009 è stato registrato un calo del
5% delle imprese artigiane. Negli ultimi tre mesi hanno cessato
l'attività 2500 botteghe. Le imprese chiuse nel brindisino tra il
2009 e il 2013 sono state 117.
In controtendenza invece
le imprese legate al turismo,
servizi di alloggio e ristorazione e agenzie di viaggio.
servizi di alloggio e ristorazione e agenzie di viaggio.
Con dati positivi in particolare per la Valle
d'Itria, e quindi anche Ceglie Messapica.
Sul Quotidiano questa
mattina c'è un'intervista a Francesco Nacci, imprenditore cegliese
della ristorazione e membro del comitato tecnico di PugliaPromozione.
“In terra di
Brindisi c'è un polo di eccellenza, nella zona di Ostuni, Fasano,
Cisternino e Ceglie. In generale, le nuove attività sono spesso
microimprese come agriturismi e bed&breakfast, che hanno
particolarmente attecchito sul nostro territorio. Nel turismo è la
massa critica che fa attrazione, quindi una maggiore presenza di
posti letto non può che essere un buon veicolo di pubblicità. Gli
alberghi sono quelli a cui si chiedono maggiori costi ed impegni per
la garanzia di un personale adeguato. Sotto questo aspetto, sono
probabilmente quelli che riescono a dare un maggior impatto
occupazionale. Ben vengano, comunque, tutte le strutture a norma che
possono nascere nel campo del turismo”.