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lunedì 13 maggio 2013

In diretta dal Monterrone



CONSIGLIO COMUNALE

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Ore 18.41: Appello: Presenti solo gli 8 consiglieri dell'opposizione.

Ore 19.05, tutti presenti, il Consiglio inizia.

Il consigliere Tommaso Argentiero propone di inserire un nuovo punto all'ordine del giorno, affinchè il Consiglio comunale deliberi sul conferimento di un'onoreficenza a don Giovanni Turrisi, in occasione del suo 50esimo anniversario di sacerdozio. La maggioranza respinge, se ne parlerà in un prossimo Consiglio comunale.

Il consigliere di centrodestra Nicola Ricci chiede l'inversione dell'ordine del giorno. Il presidente Nicola Ciracì si dice contrario. Otto voti favorevoli, sette astenuti, si procede all'inversione. Il Consiglio inizia discutendo del riconoscimento della legittimità dei debiti comunali fuori bilancio: 154mila euro a seguito di sentenze esecutive.
Schermaglie politiche in corso sull'argomento. Giovanni Gianfreda chiede sospensione di 5 minuti della seduta. Il Consiglio accoglie.


Al rientro, il sindaco chiede l'intervento del collegio dei revisori dei conti per sapere se il pagamento di debiti fuori bilancio possa essere effettuato con atto dirigenziale (sulla base di una sentenza della Corte dei conti). Parere: è un atto dovuto. Il Collegio preferisce non esprimersi perchè in giurisprudenza ci sono pareri contrastanti. Rodio chiede il parere del Segretario generale. (audio pessimo).


Tommaso Argentiero afferma che è fuori discussione che il Consiglio debba prendere atto dei debiti fuori bilancio. Nelle delibere dovrebbe però esserci la documentazione dei singoli debiti, che non c'è. Perchè quanto dovuto dal Comune a seguito di alcune sentenze non sono state liquidate per tempo nel 2011, 2012? Chiede all'amministrazione cosa voglia fare, non c'è una maggioranza. Fa la proposta di inserire nella delibera la frase: "si prende atto che il riconoscimento avviene fatte salve le eventuali responsabilità". Intervento nella stessa direzione da parte di Rocco Argentiero.


L'Udc con Ciro Argese chiede perchè non è stata convocata con urgenza una commissione apposita.  Questa delibera, essendo già stata ritirata nel precedente Consiglio comunale, oggi si deve votare. "O la portate in votazione o ritirate il punto assumendovene la responsabilità". Noi opposizione siamo spettatori allibiti. La maggioranza ci porta in questa situazione.  Non abbiamo capito ancora quale è la maggioranza, divisa in due gruppi. Chiediamo responsabilità.


Nicola Trinchera: prendiamo atto della crisi della maggioranza,  è un danno alla città. La maggioranza aveva tempo per affrontare la questione. E' la crisi politica che non l'ha reso possibile. Pagare in ritardo è un danno che si fa all'ente.  Se non si approva, il debito aumenterà ancora, con altre spese.  se arriviamo a votare la delibera, voteremo una presa d'atto di questi debiti, ne veniamo cioè a conoscenza stasera. Questi debiti devono essere pagati per mantenere gli equilibri di bilancio. Siamo favorevoli al riconoscimento inserendo la dichiarazione annunciata dal consigliere Argentiero. e si dà mandato all'amministrazioe di verificare  insieme agli uffici la situazione.


Il sindaco fa una disamina della tipologia di sentenze in questione.  Alcune sentenze  risalgono a fatti avvenuti negli anni '80.


Nicola Ciracì annuncia la sua astensione. Il consiglio doveva essere messo in condizione di avere certezze su quello su cui veniamo chiamati a votare. Il presidente del Consiglio pone in votazione l'emendamento proposto da Tommaso Argentiero. Il Consiglio approva con 13 voti, 5 i contrari.

Voto sul punto all'ordine del giorno: 8 voti favorevoli, 12 astenuti, Il punto è approvato.





Il punto all'odg relativo al rendiconto, sorbitevelo voi... io ho da fare ...




Ed ecco come è finita:

Come previsto, il rendiconto passa con 13 a favore e 8 contrari.

All'interno del centrodestra ci sono stati due cambi di casacca, registrati durante il Consiglio comunale:





Danilo D'Ippolito lascia il Pdl e va nella Dc (ma esiste ancora?).

Fabrizio Gatti lascia "Ceglie prima di tutto" e se ne va nel Pdl.

Cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia.





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