Alcuni giorni fa, il Quotidiano
faceva il punto sulle indagini della magistrtura sul centro raccolta materiali
realizzato a Ceglie due anni fa. La notizia era del rinvio a giudizio di tre
persone con l'accusa di lottizzazione abusiva e abuso edilizio in concorso.
Nell'articolo leggevamo questa ricostruzione.
"La realizzazione di un centro per
la raccolta di rifiuti ingombranti era all'ordine del giorno già dai tempi
della vecchia amministrazione guidata dal sindaco Pietro Federico che, a giugno
2009, individuò ben tre siti dalle caratteristiche idonee ad ospitare la
struttura che oggi sorge sulla via provinciale per Francavilla, nella zona
industriale della città. Fu all'epoca che la vecchia amministrazione dispose un
sopralluogo al fianco dei tecnici incaricati dall'Ato, al termine del quale fu
individuato l'attuale sito come quello idoneo per la realizzazione del centro.
per due caratteristiche su tutte: la distanza dal centro abitato, che avrebbe
garantito le misure igieniche del caso, e la proprietà comunale dell'area.
Ciò
nonostante, dopo qualche tempo, la vecchia giunta dirottò le proprie scelte
verso un ulteriore sito, di proprietà di un privato imprenditore: repentino
cambio di destinazione rimasto senza conseguenze ... Da lì a breve infatti
l'esito della competizione elettorale determina un passaggio di testimone, mandando
a casa Federico & co., a palazzo l'attuale Caroli che, con una ordinanza ad
hoc, fa ricadere la propria scelta nuovamente sul sito di via Francavilla. Un
lungo carteggio tra la ditta e l'amministrazione comunale dimostra l'urgenza di
realizzare il centro di raccolta rifiuti, previsto fra l'altro nel capitolato
d'appalto. L'allora capo dell'Ufficio tecnico Sergio Attolini, dà il proprio assenso,
sulla scorta di un paio di considerazioni di massima, innanzitutto quella che
se l'opera fosse stata realizzata su terreno privato sarebbe stato necessario
espropriare, indennizzare il proprietario e dunque diluire di molto i tempi
dell'operazione.
Restava il problema della destinazione d'uso della zona. Non essendo ancora stato adottato il Piano urbanistico generale, Attolini sottoscrive una autorizzazione edilizia provvisoria, per opere rigorosamente temporanee, obbligando tra l'altro la ditta a versare una fideiussione di 15 mila euro con l'impegno di rimuovere la struttura alla scadenza dell'autorizzazione, pena la perdita della somma. Le cautele adoperate dal tecnico non convincono l'opposizione che presenta un espoto alla magistratura determinando l'apertura del fascicolo in questione".
Rispetto a questa ricostruzione
dei fatti è giunto un comunicato di smentita da parte dell'ex assessore Rocco
Argentiero, che riporto di seguito:
"In riferimento all'articolo relativo al centro raccolta
materiali, in qualità di ex assessore all'ambiente della Giunta Federico, ritengo indispensabile chiarire alcune situazioni
che sono state presentate in modo completamente difforme dalla realtà. Al fine di ristabilire un minimo di verità
e sgomberare il campo da
una rappresentazione dei fatti che forse è solo nella mente di qualcuno riporto di seguito tutti gli atti prodotti dalla Giunta Federico in ordine
cronologico ed in modo dettagliato relativamente al Centro Raccolta Materiali.
Con delibera 224 del 26/10/2009 la Giunta individuava l'area ex depuratore sita in contrada
Mesola, nel vigente Pd.F quale “impianto terminale fognatura” per la
realizzazione del Centro Raccolta Materiali al fine di partecipare ad un
finanziamento regionale.
Con delibera 250 del 12/11/2009 la Giunta individuava una ulteriore
area su Via del Lavoro “facendo salve
tutte le procedure necessarie per conferire all'area in questione la
destinazione urbanistica necessaria”. Trattasi proprio della variante
urbanistica che il consiglio comunale avrebbe dovuto approvare e sottoporre
alla Regione, per evitare l'abuso edilizio.
Con delibera 273 del 1/12/2009 la Giunta revocava la delibera 250,
considerato che in data 27/11/2009 il
consorzio ATO BR2 aveva approvato e successivamente trasmesso alla Regione, al
fine di partecipare al finanziamento previsto, un progetto per la Realizzazione
del Centro Comunale di Raccolta Rifiuti ritenendo idonea l'area ex depuratore
sita in c.da Mesola.
Di quel progetto e di quel finanziamento,
che avrebbe dato alla città la possibilità di risanare e bonificare un'area
abbandonata nessuno sa più niente . E' evidente che non c'è mai stato da
parte della vecchia giunta alcuna scelta verso un sito di proprietà di un
privato imprenditore ne vi è mai stato alcun atto amministrativo che
conferma questa ipotesi.
Pertanto far balenare l'ipotesi
che la realizzazione dell'opera su terreno privato (fatto inesistente) sarebbe significato espropriare un terreno ed indennizzare il proprietario è
falso e presenta uno stato di cose
lesivo dell'attività amministrativa della Giunta Federico. Questi sono i fatti e gli atti, il resto appartiene solo e soltanto
alla fantasia di qualcuno, ci si augura che per il futuro le informazioni
attinenti l' attività amministrativa prodotta nel passato vengano assunte per
il tramite dei diretti interessati e/o dalla consultazione degli atti
amministrativi".
Rocco Argentiero (consigliere comunale
)