Nella nostra città periodicamente
aprono attività commerciali di vario tipo: dall'abbigliamento a quelle legate alla gastronomia e alla ristorazione. Fa piacere, naturalmente: la nascita di una nuova attività vuol dire
lavoro e consente all'economia di "girare", soprattutto in una realtà
cittadina come la nostra non immune dalla generale crisi economica attuale. C'è
però qualcosa che manca da tempo a Ceglie.
Qualche giorno fa la domanda che
è venuta fuori da una discussione su Facebook era questa: perchè da anni a
Ceglie non esiste più una libreria? Siamo una città il cui nome è legato indissolubilmente
all'ottima gastronomia, ai nostri cibi, ma perchè non pensare anche al
"cibo per la mente"? Forse si pensa che sia un investimento poco
produttivo, si pensa che ormai la gente non legga più, che bastino internet e i
media attuali per il tempo libero, per sapere di più o semplicemente per cercare una distrazione della mente.
Invece penso che quello della cultura e dei libri sia un mercato
che, pur in difficoltà come tutti gli altri settori, non sia sostanzialmente in
crisi. Chi l'ha detto che le persone non abbiano ancora voglia di leggere, di
sfogliare e appassionarsi ad un libro, a una storia, a un'analisi? Per farlo,
però, oggi si è costretti a spostarsi in altre città oppure ordinarli online.
Sarebbe bello se chi ha risorse da investire e sta in questo momento valutando di investire in una nuova
attività a Ceglie ci facesse un pensierino, prendendo in considerazione anche
questa possibilità. Nulla di impegnativo, solo pensarci un pochino. Sarebbe una
cosa bella che farebbe tanto bene alla nostra comunità.
Ma forse questa è solo una riflessione di una domenica pomeriggio di inizio
estate, che lascerà il tempo che trova.