Letture domenicali
Un interessante articolo di Maria Gioia questa mattina sul
Quotidiano.
IL SACCO DI CEGLIE L'antica chiesa dei Cappuccini
CINQUE SECOLI DI STORIA CANCELLATI
IN DUE ANNI PER
L'OSPEDALE. CHIUSO
Cosa rimane a Ceglie Messapica
della Chiesa e del convento dei padri Cappuccini? Solo l'immagine in foto,
nulla di più. Le strutture, un pezzo di storia della città, furono abbattute
tra il 1965 e il 1967 per far posto ad un nuovo padiglione dell'ospedale
civile, oggi parzialmente chiuso, tra l'indifferenza e il silenzio assordante
di cittadini e istituzioni locali e di tutti gli enti preposti alla
salvaguardia di quei beni. Prima della demolizione si consumò un vero e proprio
saccheggio del 90 per cento del materiale contenuto nel convento e nella
chiesa, mentre le cripte sottostanti furono svuotate e le ossa dei duchi
finirono in grossi sacchi. Scomparvero nel nulla monete preziose e resti
archeologici oltre che la statua della Madonna Addolorata.
E così, in poco tempo, 500 anni di
storia si trasformarono in macerie, calpestate dall'ignoranza. Ancora oggi non
esistono risposte esaustive ai perchè. Non esistono documenti del Comune, dei
vigili del fuoco, della curia vescovile, del Genio civile o della
Sovrintendenza in merito all'abbattimento e ai motivi. L'unica dichiarazione
sullo stato della Chiesa, definita genericamente "pericolante",
appartiene al comitato di gestione dell'ospedale. Si tratta di un documento
fatto proprio dalla Curia di Oria, che ottenne in cambio un suolo vicino all'ex
macello comunale di via San Paolo della Croce, e del Consiglio comunale, che
approvò la demolizione.
In seguito fu costruita una nuova
ala dell'ospedale civile, dove si possono notare le uniche due colonne salvate
dallo storico Michele Ciracì. la costruzione del convento prima e della chiesa
poi risalgono alla seconda metà del 1500. I padri Cappuccini arrivarono a
Ceglie nel 1576 e lasciarono le strutture nel 1866 per effetto della legge che
sopprimeva gli ordini mendicanti. La chiesa e il convento divennero così beni
dello Stato e del Comune.
Questo passaggio generò la prima
perdita importante, poichè sa allora non vi è più traccia di quasi tutto il
materiale conservato nell'archivio storico e nella biblioteca dei cappuccini. A
partire dal 1896 la chiesa fu gestita dal cosiddetto "capitolo"
(assemblea dei sacerdoti del paese) e ripresero le funzione religiose. Nel
primo decennio del '900, il convento fu adibito ad ospedale, gestito dalla
Congrega di Carità. Nel 1965, dunque, fu cancellata una pagina di storia della
città.
Lo rifaremmo? "Si, lo
rifaremmo" la risposta ferma e convinta di Michele Ciracì. "Oggi -
dice - c'è una sensibilità maggiore negli organi preposti ma lo rifaremmo. A
dimostrarlo è ciò che sta accadendo alla chiesa trecentesca della Madonna della
Grotta. Cosa stiamo facendo per salvarla? Nulla, anzi stiamo facendo di tutto
per cancellarla così come è accaduto alla chiesa e al convento dei cappuccini.
La Madonna della grotta è un bene vincolato dalla legge e la Sovrintendenza è
stata sollecitata più volte. Nel frattempo gli affreschi sono scomparsi, i
tetti sono crollati e se non oggi, domani crollerà anche la facciata. Il problema
è come salvare una delle cose più preziose del territorio. Non mi pare che possiamo
permettere questo scempio".