Ci sono cose della politica
cegliese difficili da capire per i cittadini. Parliamo in particolare del
reparto di Opg che dovrebbe essere attivato nel nostro ospedale, mettendo a
rischio l'atteso Centro Risvegli e l'attivazione di altre realtà quali il centro
dialisi e Rsa (Residenza sanitaria assistita). Va a merito
dell'opposizione di centrosinistra l'essersi attivata da subito (clicca qui), con i suoi
esponenti, nel sollevare il problema e l'essersi impegnata ad agire in tutte le
sedi istituzionali per un'alternativa al progetto OPG, chiedendo un Consiglio comunale
tematico al riguardo che si terrà a breve e chiedendo, già nel Consiglio
comunale scorso, che il sindaco e l'Amministrazione prendessero posizione.
Quello del centrosinistra non è un "no" pregiudiziale in assoluto, ma è stato
ribadito che, prima di ogni decisione sull'Opg, debbano essere garantiti ai
cittadini i servizi promessi di cui abbiamo appena scritto, necessari al
territorio. Poi tutto il resto.
Dall'altro lato, l'altro giorno
l'Amministrazione ha, seppur dopo molto
tempo, preso finalmente posizione sulla questione, ribadendo anch'essa il "no" all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario a
Ceglie, ribadendo anch'essa che è necessario prima attivare i
servizi sanitari promessi e preannunciando un referendum tra i cittadini per
capire come questi la pensino (referendum, bisogna dirlo, che avrebbe comunque una
valenza solo consultiva e non decisionale).
Queste le posizioni, sostanzialmente uguali. E allora da cittadini ci
chiediamo: perchè non vi muovete insieme, sinistra e destra, ricompattando la città tutta su
questa battaglia e dandole più forza? E' noto come questo blog ritenga sia la
maggioranza pre-ribaltone che quella "post" inadatta a continuare ad
amministrare questa città e che abbia preso una posizione di dura condanna al
ribaltone e a questi istituti della vecchia politica. E in questo continuerà,
liberamente, a rappresentare, nel suo piccolo, un'alternativa di discussione
civica rispetto all'attuale assetto che ha tradito, da una parte e dall'altra,
il mandato elettorale. Questa è però al momento la coalizione che amministra, piaccia o non piaccia, la città.
In questo contesto, ci sono questioni urgenti, problematiche, che riguardano
tutta la città, la comunità cegliese nella sua interezza. E rispetto alle quali
non è questione di vedere se ha vinto momentaneamente la sinistra o la destra:
qui si vince o si perde tutti insieme, come cegliesi. Si parla del presidio
ospedaliero a cui tutti noi facciamo riferimento per la nostra salute e che
vede a rischio servizi importanti promessi e che rischiano di passare in
secondo piano o addirittura di essere accantonati.
A questo punto, la politica (tutta) dia un segnale forte, smetta di
procedere in ordine sparso ed evitando la corsa a chi fa più la
"primadonna". Siete entrambi contrari all'Opg? Bene, sedetevi allo
stesso tavolo di discussione, mettete momentaneamente da parte l'auto-attribuzione
di medaglie di merito, e unite momentaneamente le forze per dare una
rappresentanza forte e autorevole a tutta la città in questa battaglia per la
difesa dell'ospedale. Poi la politica potrà tornare a dividersi, come è giusto
che sia, e a scontrarsi, anche duramente, su progetti alternativi di città. Senza nessun basso inciucio.
Questo è quello che la gran parte dei cittadini, che sono disinteressati e ormai
stanchi di assistere alla solita vecchia politica e ai suoi "teatrini", chiede.
Non un inciucio, ma un compromesso temporaneo, alto e nobile, per il bene della
città, per darle forza e tentare di salvare quel che resta del nostro ospedale.
Alcide De Gasperi diceva. "Un politico pensa alle prossime elezioni, uno
statista pensa invece alle prossime generazioni". I nostri politici
dimostrino che anche in una piccola comunità come la nostra può prevalere un
senso più alto della politica e del loro mandato che viene dagli elettori. E,
statene certi, tutta la città vi seguirà. In caso contrario, oltre a rischiare di perdere questa importante battaglia, ci sarà un'intera classe dirigente che avrà deciso la sua eutanasia politica.