Domani 4 agosto, nel Castello Ducale, il nostro concittadino Michele Ciracì (foto) presenterà, insieme al prof. Franco Antonio Mastrolia dell'Università del Salento, il suo nuovo libro. Clicca qui
Ricevo da Michele Ciracì e pubblico uno stralcio del libro su Giuseppe Elia con un brano sulla visita del Ministro Grimaldi fatta a Ceglie nel 1886.
“…La mattina del 9 le bande girarono pel paese allegramente. Il popolo era in festa. Verso le 10 si andò a visitare lo stabilimento oleario del cav. Elia. - Il Ministro guardò tutto minutamente esprimendo ad ogni istante la sua più alta soddisfazione. Lo stabilimento, infatti, merita ogni encomio, special¬mente per la produzione degli olii fini, finissimi, premiati in tante esposizioni, e che sono tanto ricercati specialmente all'estero. L’on. Ministro scrisse di proprio pugno sotto un quadro: Contento della visita fatta a Ceglie, di cui porto gratissimo ricordo, sono soddisfattissimo della visita fatta a questo stabilimento del suo Sindaco, nel quale lo zelo e la cura dell'amministrazione gareggia mirabilmente coll'ardua iniziativa dell'intelligente industriale.
Alle 12 ha luogo una colazione sempre preparata egregiamente dal signor Arcangelo Scialpi di Tarante. Il cav. Elia si leva, e con visibile commozione, ringrazia Grìmaldi; dice che la sua visita gli è stata come balsamo a certe ferite prodotte al suo cuore da' suoi nemici, che avevano sparso la voce di fallimento, per screditarlo presso gl'Istituti di credito; da un addio al Ministro quasi piangendo. Parla il deputato Grassi, e dice chiaramente e in tuono fiero che il Governo deve pensare a Ceglie, rimasta ormai isolata fra tanti paesi che hanno la ferrovia, ricorda il suo paese, Martina Franca, e dice che per Martino il Governo non ha fatto mai nulla, ma che da ora bisogna rivolgere il pensiero a questi due paesi tanto importanti di Terra d'Otranto, e che se i suoi voti non verranno ascoltati, allora, non gli resta che gittare nel Tevere le medaglie di deputato, e tornare alla vita privata. L'egregio amico Peppino Ruggierì prende la parola per salutare il Ministro Grìmaldi, e dice che sebbene per tanti giorni è rimasto muto, tuttavia il suo cuore ha sempre battuto forte, pieno di riverenza e d'affetto per un Ministro popolare e di così eletta mente; dice che fra la gioia di queste popolazioni egli aspetta che il Governo rivolga il suo benevolo sguardo verso il capo di Lecce, ove ci sono tanti paeselli abbandonati, i quali desiderano giustamente quelle facilitazioni concesse ad altri comuni. Rivolse calde preghiere a Grìmaldi perché si degnasse di porgere al Ministro Brin un affettuoso saluto a nome di tutti i presenti, dicendo che Brin in un giorno che non si augura vicino possa vendicare, colle sue potenti navi, i nostri poveri morti sepolti sotto le onde di Lissa.
Sorge il Ministro Grìmaldì, e, con quelle sue frasi ardite e concettose, ringrazia e saluta il sindaco e la cittadinanza cegliese, di cui si ricorderà sempre, promette che s'interesserà di Ceglie e Martina, prende in considerazione la raccomandazione dell'on. Ruggieri, ed in ultimo rivolge alcune parole a me che non dimenticherò mai, poiché esse lungi dal farmi inorgoglire, mi servi¬ranno di sprone a continuare modestamente in un ufficio nobile e delicato, l'ufficio di dire la verità senza guardare a colori, a persone, a partiti. Alle 2 pom. si parte da Ceglie fra le acclamazioni del popolo, della società operaia e della società agrìcola che contano parecchie centinaia di soci, sono organizzate in modo da dare immensi benefici a'poveri operai. Si arriva alla stazio¬ne di Ostuni alle 4.Accompagniamo il Ministro fino a Fasano, ove avviene il distacco. R prefetto, la sua signora, Ruggierì, Guariglia, Castriota, il Sottoprefetto di Brìndisi, cav. De Nitto, Pistoia, il cav. Zocco ed io facciamo ritorno per ripigliare la vita calma sì, ma noiosa abbastanza…”.