Abbiamo già parlato del successo
di pubblico, unanimemente riconosciuto, in occasione del concerto a Ceglie di
Vinicio Capossela. Un successo accompagnato, purtroppo, anche da forti ed
evitabili disagi per il pubblico presente. Una piazza piena all'inverosimile con
migliaia di persone, con tantissimi che non riuscivano ad accedervi e, cosa
ancor più preoccupante, tantissimi che avevano difficoltà anche ad uscirne,
data la calca pressante e l'enorme numero di persone letteralmente schiacciate
in uno spazio, quale piazza Plebiscito, evidentemente troppo piccoli per quello
che pur era stato previsto come un evento che avrebbe attirato così tante
persone. Assenza di bagni chimici e assenza di uno spazio interno lasciato
libero per consentire il deflusso del pubblico.
Chi era come me ed altri in
prossimità degli accessi alla piazza ha visto scene vergognose: signore prese
da attacchi di panico o che si erano fatte male nel tentare di uscire da quella
calca, gente che andava via imprecando sull'assurdità della situazione, altri
che si sentivano male, accuse generali per non aver saputo prevedere l'arrivo
di tanta gente, ecc. Un bel ritorno d'immagine.
Di questi inconveniienti ne
abbiamo parlato sui blog e oggi ne parla anche la stampa. Poco fa ho letto, in
giro per internet, una risposta disarmante ad un utente da parte dell'assessore
comunale al Turismo di Ceglie Messapica: "Avere la presunzione di trovare
posto ad un concerto dopo l'orario di inizio significa non aver assistito neanche
ad una recita scolastica". La colpa, dunque, sarebbe dei cittadini
arrivati in ritardo. Mah...
E' questo quello che risponde
l'assessore ai cittadini che hanno esposto tutte queste forti criticità. Era
tutto perfetto, leggiamo, la colpa sarebbe solo di chi è arrivato in ritardo,
dopo le 22. Ma che risposta è, assessore? Probabilmente, dall'area VIP tutte
queste scene di disagio forte non si vedevano, ma tantissimi cittadini ed ospiti le hanno viste
e vissute. Il Comune deve garantire una serata di divertimento ai cittadini e
agli ospiti ma deve anche pensare alla loro sicurezza e salute. Di tutti,
ritardatari compresi. Ognuno ha diritto a godersi lo spettacolo nelle condizioni
di massima sicurezza e in condizioni "umanamente" compatibili. Grazie
a Dio, non è accaduto nulla di grave, ma se fosse accaduto? Di cosa staremmo
parlando adesso?
Per questo nel post dell'altro
giorno ci siamo chiesti se la piazza fosse davvero la location più adatta a
garantire tutti questi standard minimi e logici e la riuscita ottimale dell'evento
sotto tutti gli aspetti, in primis la sicurezza dei cittadini, al di là se si è
arrivati dopo 5 minuti dall'inizio del concerto. E' questo l'elemento fondamentale, oltre all'immagine scenografica da consegnare ai media come "glorificazione" degli Amatissimi. Prima vengono i cittadini. Non gli si può dire: arrangiatevi.
E non si venga a dire che l'enorme afflusso non era prevedibile, perchè sarebbe
ancora più disarmante il non averlo previsto. Ad ogni modo, comunque lo
ribadiamo, bel concerto.