L'altra sera, come sapete, c'è
stata la resa dei conti tra le due correnti del centrodestra cegliese. Mozione di
sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio approvata ed elezioni del
nuovo presidente. Il risultato è il prevalere della corrente caroliana e la
defenestrazione del massimo rappresentante (e politicamente più anziano, la prima
volta che entrò in Consiglio era il 1993) di quel che resta del Pdl cegliese.
La fotografia della situazione
attuale a destra vedrebbe quindi il prevalere su tutti i fronti dei caroliani: fa riferimento a loro la totalità degli assessori e la maggioranza in Consiglio, grazie al "soccorso
bianco" degli ex oppositori targati Udc. Il Pdl, ormai all'opposizione,
resterebbe saldamente nelle mani dei ciraciani, anche perchè tutti i
sostenitori dell'attuale amministrazione ne sarebbero stati espulsi. Ma dite che è tutto finito? Non è detto.
Non stiamo parlando del ricorso
al Tar contro quanto è avvenuto mercoledì notte. Parliamo di scenari politici
futuri, a breve. Perchè potrebbe esserci un ulteriore passaggio, fondamentale.
Nel breve-medio periodo ci saranno appuntamenti politici importanti: le
elezioni comunali tra un anno e mezzo e, soprattutto, c'è l'ipotesi che si vada
anche ad elezioni politiche anticipate. Nel frattempo pare che Berlusconi, tra
un guaio giudiziario e l'altro, abbia deciso di chiudere definitivamente il Pdl
e giocarsi politicamente il tutto per tutto con la riesumazione della vecchia
Forza Italia.
Anche a Ceglie dunque si ripartirebbe da zero, tornando indietro al 1994. E non è escluso che potrebbe esserci un "colpo di scena". Se è vero che i caroliani sono stati espulsi dal
Pdl, ora che il Pdl non esisterà più, che tutti gli attuali vertici da Roma in
giù saranno azzerati, cosa impedirebbe loro di aderire tutti al nuovo partito
berlusconiano (compreso qualche gruppetto collaterale di giovani, sinistri pentiti e associazioni varie), diventare maggioranza in Forza Italia e rendere i ciraciani minoranza
nel loro stesso partito? Questo completerebbe l'opera di "carolizzazione"
del centrodestra cegliese. Al netto del risultato del nuovo partito a livello nazionale, viste le difficoltà serie del Cavaliere di Arcore.
Per questo la vera battaglia
interna alla destra cegliese non è finita, inizia invece ora il secondo tempo, quello
che sarà il più duro, senza esclusioni di colpi e che noi cittadini (insieme
alla nostra pazienza) dovremo subire sulle nostre teste, nei prossimi mesi. Riguardo alla destra, per noi una fazione vale l'altra, e il giudizio
politico è pessimo verso entrambe. Cambiano le sigle ma, gira e gira, sono sempre loro, inamovibili.
Ma stavolta passeranno, è l'ora del
tramonto. Nel frattempo lavoreremo per una Ceglie diversa, migliore.
Vogliamo aria fresca.