Come vent'anni fa. Ieri anche a
Ceglie è stata riesumata la vecchia Forza Italia, il partito guidato dal
pregiudicato Silvio Berlusconi, di cui a giorni si voterà in Parlamento la
decadenza da senatore. Cambia (o, meglio, si ricicla) il contenitore ma la sostanza
resta sempre la stessa: stessi personaggi, stessi slogan, stesse divisioni del
passato. Si definiscono "di fede berlusconiana, fittiana e ciraciana con
coerenza", rimpiangono il governo Berlusconi che tanto avrebbe fatto per i
giovani, per il diritto allo studio con i finanziamenti per i master post lauream (ma qui si confondono con
il progetto "Ritorno al futuro" attivato dalla Regione Puglia),
criticano la magistratura che indagherebbe, secondo loro, solo sul berlusca.
Attaccano il sindaco che loro
stessi hanno voluto, sostenuto e fatto eleggere prima che quest'ultimo
ribaltasse la sua maggioranza con pezzi dell'opposizione, "quelli che sono
stati eternamente sconfitti dal popolo cegliese". L'avv. Epifani ricorda un aneddoto relativo
alla campagna elettorale del Pdl: "Noi
del pdl decidemmo di candidare il rag. Caroli a sindaco quando mancavano 3
giorni alla chiusura delle liste, il 23 febbraio 2010. Il 22 erano andati a
trovarlo al suo ufficio il segretario dell'epoca del Pd e un esponente
provinciale del Pd a chiedergli la candidatura a consigliere comunale del Pd.
Lui aveva accettato solo che i due esponenti non avevano portato le deleghe con
loro e avevano detto che sarebbero passati il giorno dopo. Purtroppo siamo
stati noi a decidere di puntare su di lui come candidato sindaco...".
In realtà la storia politica
locale di questi anni ci ha ormai abituati a questo alternarsi di rancori, scontri
e successive riappacificazioni all'interno della destra cegliese. In qualche
modo torneranno insieme in un futuro più o meno prossimo, magari sacrificheranno
politicamente qualche "capro espiatorio" ma si riconcilieranno. Del
resto, non è questa la strategia del divorzio pilotato all'interno del Pdl
nazionale? Differenziare le forze per mantenere i vari segmenti del'elettorato,
stando in parte in maggioranza e in parte all'opposizione, e poi convergere
alla fine in un'alleanza variegata che contenga tutto e il contrario di tutto,
moderati e radicali. Puntando a rivincere le elezioni e poi spaccarsi di nuovo. Potrebbero fare così
anche a Ceglie. L'eterno ritorno.
Di fronte a queste ipotesi di
giochi di prestigio, gli elettori, anche quelli che in questi anni hanno scelto il centrodestra, avranno l'opportunità e il potere di scegliere tra le appartenenze
partitiche nazionali e un progetto per la città che punti a cambiare davvero
Ceglie rispetto a quello che finora la politica ci ha offerto. Se agli elettori
moderati Ceglie sta bene così com'è oggi, se ritengono che tutto vada bene e
che questa sia la città migliore possibile, se vogliono continuare ad essere
spettatori degli scontri personali tra le correnti della destra, non hanno che
da votare l'uno o l'altro centrodestra, caroliano o ciraciano. E' indifferente.
Quello che Ceglie è stata (o non è stata) negli ultimi tre anni è il risultato politico dell'impegno politico di entrambi. Se invece vogliono una città diversa, migliore, forse, sarà il caso la prossima volta, perlomeno a livello locale, di fare altre scelte, coraggiose, in cabina elettorale. Naturalmente, bisognerà vedere se anche dall'altra parte dell'attuale schieramento politico ci sarà la voglia reale di un progetto serio e credibile per la città e soprattutto un rinnovamento vero del ceto politico con un taglio netto agli errori del passato. Di certo i cittadini che vogliono una città diversa e migliore non resteranno a guardare.
Quello che Ceglie è stata (o non è stata) negli ultimi tre anni è il risultato politico dell'impegno politico di entrambi. Se invece vogliono una città diversa, migliore, forse, sarà il caso la prossima volta, perlomeno a livello locale, di fare altre scelte, coraggiose, in cabina elettorale. Naturalmente, bisognerà vedere se anche dall'altra parte dell'attuale schieramento politico ci sarà la voglia reale di un progetto serio e credibile per la città e soprattutto un rinnovamento vero del ceto politico con un taglio netto agli errori del passato. Di certo i cittadini che vogliono una città diversa e migliore non resteranno a guardare.
Ascoltiamoci il nostro Barty, va ...
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Anche ieri boom di accessi per il blog, che si è classificato al terzo posto
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