Il comunicato di ieri delle associazioni "ArcheoClub" e "SpeleoCem" di Ceglie Messapica
Qualche cegliese si sarà accorto che
in via Santa Aurelia sono in corso lavori di ripristino del muro a
secco di contenimento che cinge la proprietà dell’Opera Don
Guanella.
I lavori sono iniziati il giorno 15
aprile per evitare che le continue ed abbondanti piogge recassero
danni alla recinzione. Per qualcuno potrebbe non essere una
notizia rilevante se non fosse che i lavori di manutenzione hanno
messo in evidenza la possibile esistenza di reperti archeologici
dell’antico abitato di Ceglie.
L’evento è stato segnalato alle
associazioni Speleocem e Archeoclub di Ceglie, i cui rispettivi
presidenti, sig. Vito Amico e dott. Gianfranco Antico, spinti dalla
loro innata curiosità e passione si sono precipitati subito sul
posto dove hanno notato la presenza di 5 massi di notevoli
dimensioni, di cui uno posto ad un livello superiore, squadrato e
lavorato, di dimensioni di 80/90 cm. In prossimità di detti massi vi
sono, inoltre, frammenti di tegole, molto simili a quelli già
rinvenuti su altri resti di mura messapiche.
Che possa trattarsi del ritrovamento di
un pezzo di paretone, sarà da accertare, tuttavia le
probabilità sono elevate, atteso che secondo la memoria storica di
molti anziani, in quella zona insisteva una delle cinte murarie della
città messapica, con ogni probabilità la seconda. La prima,
infatti, è quella di via Muri, nei pressi del Municipio.
Entrambe le associazioni, fiduciose di
restituire alla cittadinanza un altro pezzo di memoria storica, e con
l’auspicio di sensibilizzare l’opinione pubblica cegliese, hanno
immediatamente, già la sera del giorno 15 aprile, denunciato la
circostanza alla locale stazione dei Carabinieri e hanno allertato
l’ispettore onorario della sovrintendenza ai beni culturali.
Allo stato attuale non si può
aggiungere altro, perché il sito deve essere studiato dagli esperti
della Sovrintendenza ai Beni culturali competente per territorio,
tuttavia non può negarsi che l’attesa sarà suggestiva!