Ci sono cose che, da
cittadini, spesso fatichiamo a capire. Parliamo di una notizia che
Domenico Biondi ci aveva anticipato qualche giorno fa sul suo blog
(link). Ceglie rischia infatti di perdere a brevissimo un norme e
prezioso patrimonio librario, in gran parte sulla storia locale,
messo su negli anni dallo storico Michele Ciracì. Sono circa 50mila
volumi che rischiano di essere trasferiti e valorizzati in
un'apposita libreria che sarà realizzata a Villa Castelli.
Nonostante la disponibilità di Ciracì a donare il tutto alla città
di Ceglie, dalle parti del Comune nessuno si è finora mosso. Come se
alle istituzioni di questo rischio di assurda perdita poco
importasse.
Questa mattina leggiamo
al riguardo lo sfogo di Michele sul Nuovo Quotidiano di Puglia:
“Ho sempre voluto
donare alla comunità cegliese il mio patrimonio librario ma nessuno
ha mosso un dito perchè questo avvenire. Non chiedo niente per me
stesso, il mio intendimento è mettere a disposizione di tutti ed in
particolare dei giovani il mio patrimonio: si tratta di migliaia di
volumi, tra testi e documenti storici. Non ho più spazio per
accogliere tutta questa documentazione e c'è la necessità di
mettere il mio patrimonio a disposizione della gente, per preservarlo
dal tempo.
In occasione
dell'insediamento di tutte le amministrazioni comunali che si sono
succedute a Ceglie messapica, al di là del colore politico, ho
chiesto di trovare uno spazio dove accogliere la mia biblioteca, ma
nessuno è mai intervenuto. Detto questo, ognuno si assume le proprie
responsabilità. Il sindaco di Villa Castelli, Vitantonio Caliandro,
mi ha dimostrato disponibilità, vicinanza e rispetto. Questo mi ha
reso felice e gli sono molto grato: il Comune è pronto a mettere a
mia disposizione i suoi spazi per fare una grande biblioteca. Io e il
sindaco Caliandro ci siamo lasciati con l'impegno di aggiornarci.
Certo, io vorrei che questo patrimonio restasse alla comunità
cegliese, ai giovani del posto, a chi ha bisogno di fare ricerche.
Spetta all'amministrazione comunale fare delle scelte che sono
politiche più che economiche. Questa amministrazione, così come le
precedenti, è stata informata circa la mia volontà, adesso ho
bisogno di concretezza e fare le cose per bene al fine di lasciare
qualcosa di duraturo alle nuove generazioni".
Ceglie non deve rinunciare
a questo patrimonio di cultura.