La
notizia è che martedì 26 e mercoledì 27 agosto in piazza Vecchia a Ceglie si terrà la "Festa dell'Unità" o, meglio, la "Festa democratica dell'Unità" (il veltronismo del "ma anche" per tenere tutti insieme è duro a passare) organizzata dal Pd messapico. Sono
previsti dibattiti, musica e gastronomia. Tra gli ospiti che
interverranno ci dovrebbe essere Michele Emiliano, ex sindaco di Bari
e candidato alle primarie per la candidatura a Presidente della
Regione.
Anni fa, quando il mondo era diviso ideologicamente in blocchi
contrapposti, la Festa dell'Unità, festa simbolo del vecchio Partito Comunista Italiano (e poi delle sue successive evoluzioni), la facevano
tradizionalmente in Villa Cento Pini. Da ragazzino, pur sentendolo
un mondo “lontano”, mi capitava a volte di farci un salto,
trascinato dal mio fraterno amico Massimiliano. I ricordi sono quelli
dei fumi delle salsicce e dei fritti che salivano fino al cielo, della voce che
annunciava al microfono “Compagne e compagni, tra poco pubblico
dibattito su …..” (e l'argomento poteva essere
l'eurocomunismo così come la mancanza del piano regolatore –
pensate già allora ...), le bancarelle e il frigo-bar.
Ma
soprattutto ho purtroppo un ricordo di malinconia infantile per il “gioco
del coniglio”: un coniglietto chiuso in un cerchio di scatole
numerate, ognuna delle quali con una buca nel mezzo, che era incitato con le grida
dalla gente ad entrare nella scatola desiderata. Poi il fortunato
vincitore lo prendeva per le orecchie e se lo portava casa. Non
sapremo mai la fine fatta da quei conigli: certamente i comunisti di
allora non mangiavano i bambini ma in pochi, probabilmente, erano
vegetariani.
C'era
però qualcosa che colpiva anche chi comunista (o di sinistra) non era: la passione
politica. Il vedere tante persone che dedicavano gratuitamente e con
impegno parte del loro tempo libero nell'organizzare e collaborare
attivamente e in maniera disinteressata a questo appuntamento. Al
di là delle profonde differenze di pensiero, quella partecipazione
rimaneva come una bella immagine: persone che credevano profondamente
nelle loro idee (allora si chiamavano ideologie), nella loro visione del mondo e della società.
Poi
il mondo (fortunatamente) è cambiato. I muri e le certezze ideologiche sono
crollati, la politica stessa è mutata. Storie e mondi distanti
hanno messo da parte le differenze puntando a ciò che li univa: i
partiti hanno cambiato pelle e struttura, nacque l'Ulivo di Romano Prodi (che
continuo a ritenere la migliore stagione politica degli ultimi
decenni), prematuramente affossato e “potato” dai suoi stessi
“fondatori” ex-democristiani e pidiessini. Poi, per evoluzioni
successive, sono arrivati l'Unione e il Pd. La Festa dell'Unità ha continuato ad
esistere, anche se a Ceglie non la si organizzava più da un po' di
anni.
Ed
ora eccola tornata, adattata ai nuovi tempi. Di certo il gioco con il
coniglio non ci sarà più. L'augurio è invece di rivedere quella
passione politica vera che si vedeva tanti anni fa anche a Ceglie,
senza trasformismi e con la capacità di rinnovarsi realmente e
volare alto, oltre i giochini delle alleanze e delle candidature.
Tornando a quella politica vera che, nel Pci ma anche negli altri
partiti, prima del loro crollo e della delegittimazione della politica in genere, sapeva
parlare al cuore delle persone. Chissà.