F F Tribuna Libera: DICIOTTO

mercoledì 17 settembre 2014

DICIOTTO



Nel 2002 il Governo Berlusconi siglò con i sindacati Cisl e Uil il famigerato "patto per l'Italia". Tra le altre cose, l'accordo prevedeva che per i nuovi assunti (a tempo indeterminato) non si applicasse per i primi tre anni di rapporto l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Si sarebbero potuti cioè, per quel periodo, licenziare anche senza giusta causa, salvo un indennizzo. Contro questa proposta si schierarono i partiti del centrosinistra, in primis i DS, e la Cgil. Fu organizzata una grande manifestazione a Roma con la partecipazione di quasi 3 milioni di persone. La proposta fu archiviata a furor di popolo.




A distanza di anni il governo Renzi (sostenuto dagli stessi partiti del centrosinistra in questa nuova alleanza innaturale col Nuovo Centrodestra dei berlusconiani pentiti) lancia il Jobs-Act per risolvere il problema del lavoro ai giovani: per le nuove assunzioni prevede il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio. Cioè, si elimina il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa per tutti i nuovi assunti, almeno all’inizio del rapporto di lavoro, e si sostituisce per 3 anni con un indennizzo crescente con il crescere dell’anzianità aziendale. Si può comunque sempre licenziare una persona in questo periodo, anche senza giusta causa.


In pratica è sostanzialmente la stessa cosa di quanto proposto dal cavaliere (di cui non sentiamo certo la mancanza). Davvero la dirigenza del "nuovo" centrosinistra vuol far digerire ai suoi elettori e militanti questa riverniciatura del peggior berlusconismo? Stanno facendo di tutto per portarci a ciò che mai avremmo immaginato: farci rimpiangere D'Alema e la vecchia dirigenza. Presidente Renzi, torna in te stesso.




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