Ad osservare le vicende e
il dibattito amministrativo degli ultimi mesi (siamo al quinto mese
dai risultati elettorali comunali e all'insediamento del Consiglio
comunale) sta accadendo qualcosa di singolare: ci si chiede infatti da più parti dove sia finita la politica a Ceglie Messapica, che fine abbiano
fatto le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione.
Se da una parte
registriamo, in piena epoca dei social network 2.0, il trionfo di
comunicati auto-elogiativi dell'amministrazione, è evidente
l'assenza totale del ruolo dei consiglieri comunali: quelli di
maggioranza ormai ridotti a condividere link su tali comunicati
oltre che “post” su eventi più o meno gastronomici. Quelli di
opposizione (tranne un recente comunicato dei perriniani su una
lettera dell'Autorità Anticorruzione) sostanzialmente in silenzio, nelle sedi istituzionali e nella città.
In quasi cinque mesi, da
entrambi i fronti (maggioranza e opposizione) non abbiamo avuto modo
di leggere la presentazione di un'interrogazione, un'interpellanza,
una mozione. Anche il Consiglio comunale pare non suscitare molto
interesse: ad oggi risulta convocato soltanto due volte, quelle obbligatorie per
legge (la seduta di insediamento e quella di approvazione del
rendiconto) pena lo scioglimento.
Per il resto nessuna convocazione dell'assise comunale per discutere, chiedere chiarimenti all'amministrazione, indirizzare l'azione del governo locale. Silenzio totale. A cosa serve eleggere dei consiglieri comunali allora? A farsi qualche foto o partecipare impettiti ad eventi e processioni? Eppure sappiamo tutti che nella città ci sono questioni, problemi che andrebbero discussi e affrontati.
Per il resto nessuna convocazione dell'assise comunale per discutere, chiedere chiarimenti all'amministrazione, indirizzare l'azione del governo locale. Silenzio totale. A cosa serve eleggere dei consiglieri comunali allora? A farsi qualche foto o partecipare impettiti ad eventi e processioni? Eppure sappiamo tutti che nella città ci sono questioni, problemi che andrebbero discussi e affrontati.
Quella che dà il titolo
al post di oggi (“Meglio Ex che X”) era una battuta che ripeteva
spesso Nunuccio Bellanova, storico esponente della Democrazia
Cristiana di qualche decennio fa, scomparso nel 2003. Una persona
molto amata dalla nostra comunità e che incarnava un modo sempre
attivo e puntuale di fare politica, discutere e decidere sulle problematiche e le
questioni che riguardavano l'amministrazione della città. Clicca qui per leggere un articolo su di lui
Ed è una
battuta che mi è tornata in mente proprio pensando a ciò che (non)
sta accadendo nella politica cegliese. Ce lo chiediamo soprattutto
in riferimento all'opposizione, e in modo ancora più particolare, per quella di centro sinistra: possibile che non ci siano questioni
rispetto a cui esercitare la propria funzione di controllo e di
indirizzo? Possibile che non ci siano punti all'ordine del giorno da
discutere in Consiglio comunale? Possiamo capire un interesse minore
da parte della maggioranza, ma l'opposizione …? Va tutto bene anche per
voi?
Ciò nonostante, se negli
attuali rappresentanti consiliari resta il silenzio o, in alcuni
casi, al massimo l'adulazione (del tipo “Grazie sindaco, brava
l'Amministrazione, stiamo lavorando per Ceglie ...”), ci sono,
oltre ai blog che seguono le vicende quotidiane, altre persone che
pur non rivestendo più al momento cariche amministrative, continuano
a svolgere un ruolo politico, pur da semplici cittadini.
Sono ex
consiglieri (di maggioranza e opposizione) come Tommaso e Rocco
Argentiero, Tonino Piccoli, Cataldo Rodio che, anche grazie a
internet, continuano a segnalare, porre delle domande, fare delle analisi sulle
scelte amministrative. Certo, la risposta, a livello istituzionale, è il
silenzio (ma non certo nei cittadini che, in tanti, leggono, si
informano e si fanno la propria opinione). Poi ognuno di noi al riguardo la penserà liberamente, potrà condividere o meno nel merito, ma
perlomeno c'è ancora chi pone all'attenzione pubblica questioni
amministrative che riguardano tutti noi. Quello che i consiglieri
eletti, per funzione conferitagli dagli elettori, dovrebbero fare.
Ci auguriamo, dunque, che
la nuova politica cegliese finalmente si svegli e torni a svolgere il suo
ruolo. Non è obbligatorio fare politica: se uno si rende conto che
non se la sente più, è libero di dedicarsi ad altro. Ma non è
giusto lasciare l'elettorato (sia esso della maggioranza che
dell'opposizione) di fatto senza una rappresentanza.
Probabilmente, dopo queste righe, qualche amico del centrosinistra potrebbe dirsi risentito. Una precisazione, forse non necessaria, ma opportuna: in quanto scritto non c'è nulla di disfattista, soltanto un appello a tornare alla politica vera e presente, quella nell'interesse dei cittadini - di tutti senza distinzione - per una Ceglie diversa da quella che è oggi.