F F Tribuna Libera: Argentiero e Ciracì rispondono al sindaco

lunedì 25 gennaio 2016

Argentiero e Ciracì rispondono al sindaco


Nel post di ieri le dichiarazioni del sindaco sul Comitato per la trasparenza, Clicca qui

Oggi le repliche del presidente del comitato,Tommaso Argentiero e dell'on. Nicola Ciracì.





La replica di Tommaso Argentiero:


"In riferimento alle accuse di “condizionamenti nei confronti di dipendenti costretti ad inviare delibere e determine al Comitato per la trasparenza e legalità degli atti amministrativi” e di mettere in atto un “disegno eversivo”  fatte dal Sindaco di Ceglie Messapica Luigi Caroli nei confronti del Comitato Cittadino per la Trasparenza e Legalità per il controllo degli atti amministrativi realizzati dal Comune, si precisa quanto segue:

Il Comitato cittadino, di cui mi onoro di rappresentare, non ha richiesto un solo atto, foglio o notizia all’ente comunale e  mai si è sognato di chiedere qualcosa o notizie ai dipendenti del Comune. Pertanto il Sindaco mente sapendo benissimo di mentire. Le nostre richieste e le nostre considerazioni fanno riferimento agli atti e provvedimenti ufficiali accessibili a chiunque attraverso la sezione online dell'Albo Pretorio comunale.

La presunta "azione eversiva del Comitato”, come  definita  dal sindaco, riguarda la legittima segnalazione di atti amministrativi da parte del Comitato agli organi preposti al controllo della legittimità e correttezza degli stessi.
Se poi il Collegio dei Revisori,il Ministero degli Interni, l’Ispettorato Generale di Finanza, l’Anticorruzione, la Funzione Pubblica, il Prefetto o altri enti, ritenendo fondate le segnalazioni, richiedono a Comune delucidazioni e documenti questo non è ascrivibile a colpa del  Comitato,  semmai a merito dello stesso.

Il Comune di Ceglie  Messapica è oramai diventato, dal punto di vista amministrativo, un punto di riferimento negativo nel panorama degli enti locali nazionali, e non solo per la grottesca figura  del “Mare a Ceglie” o per aver copiato male il Piano Anticorruzione da una città la cui amministrazione è stata sciolta per mafia, ma ancora di più per la valanga interminabile di atti amministrativi privi di preventivo impegno di spesa e di tante altre  possibili situazioni anomale ora al vaglio di organi preposti al controllo.

Gli amministratori dei Ceglie  sono alle prese con “la fobia della pubblicazione degli atti amministrativi all’Albo Pretorio” infatti gli atti amministrativi vengono pubblicati a distanza di mesi, quando si è già compiuto l’iter degli stessi e  sperano , in questo modo, di rendere superata ogni  eventuale segnalazione  di errori o illegittimità . In queste ultime ore è misteriosamente scomparsa dall’Albo Pretorio Comunale la sezione dello”Storico” che dava la possibilità ai cittadini , consiglieri comunali o enti diversi di ricostruire l’intero iter amministrativo di una qualsiasi situazione e capire meglio di cosa si trattava. 

La scelta di istituire la sezione “Storica” dell’albo pretorio fu una iniziativa della conferenza di capi gruppo con l’allora Presidente del C. C. Annese. In merito si spera in una presa di posizione dignitosa, forte e determinata da parte dell’attuale conferenza dei capi gruppo per capire chi ha preso questa iniziativa e assicurarne il ripristino.

Che il Comune di Ceglie Messapica  abbia seri problemi che impediscono un normale andamento dell’attività amministrativa è fuori discussione. L'attuale Sindaco invece di individuare le colpe nei fantasmi o in un Comitato Cittadino nato con il  solo scopo di garantire trasparenza e legalità, farebbe bene a fare un attento "esame di coscienza" amministrativo, ammettere i tanti errori fatti e trovare le necessarie soluzioni. Non è possibile che oggi   al Comune di Ceglie Messapica non si riesca a fare in maniera corretta  nemmeno un Decreto sindacale per l’individuazione dei Responsabili di Area. La colpa à solo e soltanto del  “reazionario” e "sovversivo" Comitato di cittadini?"






La replica dell'on. Ciracì:
(intervista al Quotidiano)


"Che un sindaco ignori che lo Stato italiano si sia dotato di leggi come il decreto legislativo 150/2009 o il 33/2013 che riconoscono il diritto dei cittadini alla partecipazione e all'accesso civico è gravissimo. Probabilmente il comitato per la trasparenza è diventato il suo incubo perchè teme qualcosa? D'altronde, in un Comune dove centinaia di migliaia di euro vengono affidati ad una cooperativa gestita da una moglie e ad una impresa gestita dal marito, dove nove gare su nove, tra affidamenti diretti e trattative private, vengono vinte sempre dalla stessa ditta di Conversano, dove in una gara su 22 partecipanti ne vengono esclusi 21, è lecito che qualcuno si stia ponendo seri dubbi sulla legalità e trasparenza.

Che Caroli abbia un evidente complesso di inferiorità nei miei confronti è risaputo. Purtroppo, per questo, è venuto meno anche il rispetto tra istituzioni, visto che non sono stato invitato alla commemorazione del carabiniere Petracca e del maresciallo della polizia Vittorio Maggiore, di cui sono parente. D'altronde, senza di me non l'avrebbero nominato neanche consigliere della ProLoco, ma che arrivi a dire che se due dipendenti comunali litigano è colpa mia o di Tommaso Argentiero è un elemento di cui tutta la città dovrebbe preoccuparsi.

Peraltro Argentiero mi ha assicurato che non ha mai chiesto documenti al Comune per conto del comitato, quindi bugie e irresponsabilità. D'altronde, un sindaco che dopo dieci macchine incendiate in maniera dolosa dice che va tutto bene o teme qualcosa o ha perso il senso della realtà. 

Anche i bambini sanno che ho preso la gestione di un Conservatorio che era in sala rianimazione e l'ho trasformato in una eccellenza, mettendolo a norma, ristrutturandolo e dotandolo di strumentazione ai massimi livelli, dal gran coda 'Steinway & Son" alle percussioni. Sfido pubblicamente il sindaco a un confronto sul Conservatorio da tenersi dove e quando vuole. Carte alla mano, dimostrerò che racconta un sacco di fesserie e che, oltre ad essere eternamente assente ai lavori del Cda, non ha mai scritto un rigo a nessun ministero nè si è mai interessato in questi anni al problema, forse era troppo occupato a fare polizze per le imprese che avevano rapporti con il Comune.

Dimostrerò che Caroli racconta frottole quando dice che il Comune versa soldi al Conservatorio. Il Comune non versa neanche un euro, anzi siamo noi e il Miur a dare contributi al Comune per 100mila euro".




Argentiero e Ciracì rispondono al sindaco