Sull'albo pretorio del Comune (che
è tenuto a pubblicarli) mi è capitato di leggere uno dei tanti (purtroppo)
avvisi di vendita giudiziaria, a seguito di pignoramento di Equitalia. Oggetti
molto comuni: una scrivania, una cassettiera, un computer, una stampante, una piccola
autovettura. Tanti piccoli oggetti quotidiani ad un prezzo d'asta di partenza di
appena 500 euro. Oggetti dietro ai quali non riesco a non immaginare una
persona, un ragazzo, una famiglia. Per non parlare di quando ti portano via
addirittura la casa.
E' fuori discussione: Equitalia fa il suo lavoro, quello attribuitole dalla legge. Le tasse e i debiti
vanno pagati, anche quando sembrano ingiusti ed eccessivi. Su questo non ci piove. Una cosa (da condannare) sono coloro che hanno sbagliato e, pur avendo la possibilità di pagare, furbescamente non pagano e fanno la bella vita. Ma quante volte una persona,
un'azienda, una famiglia, pur volendo pagare, non ce la fa materialmente a
causa delle difficoltà economiche a tirare avanti? E siamo sicuri che sia
quest'ultima la vera evasione che tanti danni ha causato all'Italia? Siamo sicuri che
vengano colpiti sempre ed efficacemente anche i veri evasori fiscali, quelli che poi
risultano incredibilmente nullatenenti, quelli che si annidano nelle grandi
aziende e nelle grandi banche, i sempre maggiori esportatori di denaro oltre
confine?
Certamente qualcuno penserà che
siano considerazioni qualunquiste, pazienza. Ma era una sensazione di tristezza
che volevo e dovevo scrivere. E voglio dire anche un'altra cosa, apparentemente banale. Oggi l'evasione italiana ammonta a 1/3 del prodotto interno lordo: per ogni euro prodotto e incassato, ne vengono nascosti allo Stato 33 centesimi. Se tutti gli italiani pagassero le tasse, tutti gli italiani ne pagherebbero di meno e forse vedremmo anche azioni meno dure da parte del fisco. Sarà forse considerato qualunquistico da qualcuno ma sono numeri, matematica. Oltre a cercare i pesci piccoli, ci si concentri magari a mandare i pescherecci a stanare anche gli squali.