Sono diversi (anche) i cegliesi che usufruiscono, più o meno quotidianamente, delle Ferrovia Sud-Est, in particolar modo chi, per motivi di studio o lavoro, si sposta lungo la linea che collega Ceglie Messapica a Lecce.
Il panorama che si può godere da quei treni che attraversano le campagne della Valle d'Itria fin giù nel Salento è qualcosa di magico e affascinante. Chi ci viaggia sa, però, che molte volte le condizioni di trasporto non sono sempre ottimali e all'avanguardia. Per non parlare dei ritardi ...
Qualche mese fa sia il Quotidiano che Repubblica avevano anche condotto reportage tra i pendolari e i risultati di questo ascolto erano immaginabili. Clicca qui per l'articolo. La Regione Puglia aveva anche aperto un nuovo dossier sulle Ferrovie Sud est dopo la denuncia dei disagi da parte di tanti pendolari.
E intanto da giorni si parla della relazione tecnica del Ministero che ha fotografato una società con i conti in rosso (oltre 310 milioni di euro di debiti) ma che allo stesso tempo aveva speso in consulenze esterne, negli ultimi 11 anni, oltre 270 milioni.
Intanto i pendolari si arrangiano quotidianamente, molte volte con le littorine di decenni fa.
"Era ora! Per anni e anni, purtroppo inascoltati, abbiamo denunciato l'opacità e le criticità delle Ferrovie Sud Est e dei suoi vertici, e i governi, proprietari di quell'azienda, che si sono succeduti hanno fatto sempre orecchie da mercanti.
Per anni Palazzo Chigi e i ministri competenti hanno taciuto, di fronte alle denunce di Vendola e della Regione Puglia il silenzio o la sottovalutazione dei ministri berlusconiani, di Passera, di Lupi sono eloquenti.
Ora si può e si deve aprire una pagina nuova.
Era ora che i responsabili del dissesto e delle ruberie venissero perseguiti, ed era ora di permettere a quelle ferrovie di rilanciarsi.
Ma non si dica che il Mezzogiorno così è alla svolta, altrimenti si ricade nella propaganda. Serve altro di fronte all'abbandono di ogni politica nazionale di valorizzazione del Sud: investimenti, risorse, progetti che dalle parti di Palazzo Chigi latitano...".
E intanto da giorni si parla della relazione tecnica del Ministero che ha fotografato una società con i conti in rosso (oltre 310 milioni di euro di debiti) ma che allo stesso tempo aveva speso in consulenze esterne, negli ultimi 11 anni, oltre 270 milioni.
Intanto i pendolari si arrangiano quotidianamente, molte volte con le littorine di decenni fa.
Sull'argomento è intervenuto anche l'ex assessore regionale Nicola Fratoianni.
"Era ora! Per anni e anni, purtroppo inascoltati, abbiamo denunciato l'opacità e le criticità delle Ferrovie Sud Est e dei suoi vertici, e i governi, proprietari di quell'azienda, che si sono succeduti hanno fatto sempre orecchie da mercanti.
Per anni Palazzo Chigi e i ministri competenti hanno taciuto, di fronte alle denunce di Vendola e della Regione Puglia il silenzio o la sottovalutazione dei ministri berlusconiani, di Passera, di Lupi sono eloquenti.
Ora si può e si deve aprire una pagina nuova.
Era ora che i responsabili del dissesto e delle ruberie venissero perseguiti, ed era ora di permettere a quelle ferrovie di rilanciarsi.
Ma non si dica che il Mezzogiorno così è alla svolta, altrimenti si ricade nella propaganda. Serve altro di fronte all'abbandono di ogni politica nazionale di valorizzazione del Sud: investimenti, risorse, progetti che dalle parti di Palazzo Chigi latitano...".
