La notizia non bella la leggiamo questa mattina sulla Gazzetta del Mezzogiorno,
in un articolo firmato da Adele Galetta:
TECNOMESSAPIA, CONTRATTI SCADUTI
E 70 PERSONE RESTANO SENZA LAVORO
Settore aeronautico: "Alenia" decisa a ridimensionare due comparti
Restano a
casa circa 70 dipendenti delle ditte Tecnomessapia e Tecnomessapia 2, dei quali
la maggior parte sono cittadini di Ceglie Messapica, allocati nello
stabilimento Alenia di Grottaglie. I loro contratti, infatti, sono scaduti il
31 marzo, così come previsto dall’accordo sottoscritto ad agosto. E stessa
sorte potrebbero subire all’incirca 40 lavoratori i cui contratti
scadono,invece, a fine giugno. La decisione di Alenia scaturirebbe da un
processo di restyling che vorrebbe veder “tornare a casa” i comparti che
riguardano la manutenzione e le difettosità. Inevitabile l’impatto sociale sui
lavoratori che, al momento, però, non hanno intenzioni di indire azioni di
rivalsa.
“Finmeccanica deve prendersi le responsabilità di queste scelte discutibili
– afferma Alfio Zaurito, Segretario provinciale Brindisi della Uilm - non è possibile, ancora una
volta, permettere che la nostra bella terra e le nostre professionalità vengano
spremute per trarne profitto e poi abbandonate. I posti di lavoro ce li
piangiamo noi. A breve chiederemo un’incontro con i rappresentanti di
Finmeccanica e Alenia per approfondire la vicenda”.
Intanto 70 famiglie che
fino a qualche ora fa vivevano del lavoro della Tecnomessapia sono in mezzo
alla strada. Gli stessi lavoratori hanno spesso messo da parte la propria vita
privata dovendo fare molte ore di straordinario anche nelle ultime feste di
Pasqua e Pasquetta e grazie alle quali, secondo indiscrezioni, Alenia ha potuto
raggiungere, nei giorni scorsi, un premio di produzione Boing di circa 50
milioni di euro per la fusoliera AP 468. Alla “beffa” di perdere il proprio
posto di lavoro andrebbe, anche, ad aggiungersi quella di vedere arrivare dalla
vicina Campania una ventina di operai in trasferta ad operare al posto degli stessi
lavoratori Tecnomessapia, con le medesime mansioni ma, ingiustificatamente,
fermi.
Promette di portare questa
situazione su un tavolo nazionale e direttamente al Ministero dello sviluppo
economico (attualmente scoperto dopo le dimissioni di Federica Guidi), il
deputato dei CoR, Nicola Ciracì che, già a febbraio, con il collega di partito,
il Sen. Vittorio Zizza, hanno affrontato il caso Dema. “E’ necessario che si
seggano allo stesso tavolo Finmeccanica, sindacati e parte politica con Regione
Puglia in testa – dichiara l’On. Ciracì – per salvaguardare i lavoratori,
trovare loro delle soluzioni, anche collocandoli all’estero se è necessario ma
trovarle perché, ad oggi, di fatto, decine di Famiglie subiranno contraccolpi
economici negativi che a loro volta si verseranno sull’intero territorio”.
Tra
i lavoratori tornati a casa ci sarebbe anche il disoccupato a cui Piero Antelmi,
candidato nella lista “Oltre con Fitto”, promise l’assunzione nella sua azienda
in maniera pubblica sul palco di un comizio elettorale alle ultime regionali di
maggio 2015, facendo scoppiare non poche polemiche.
Auspichiamo che la vicenda si concluda nel migliore dei modi per tutti i lavoratori coinvolti.
Siamo tutti con loro.
Siamo tutti con loro.
Coincidenze
E' una vicenda che riguarda un'importante azienda cegliese che, come annunciato dall'on. Ciracì, anch'egli cegliese, assume un rilievo nazionale e per la quale sarà interpellato anche il Ministero dello Sviluppo Economico che, combinazione, vede una donna cegliese, l'on. Teresa Bellanova, come Viceministro (e alcune voci la vorrebbero anche come imminente nuovo ministro, dopo la vicenda delle intercettazioni telefoniche al ministro Guidi, ora dimissionaria).
Foto: Stefano Menga
Sulla Gazzetta troviamo anche una scheda relativa all'azienda:
La Tecnomessapia nasce a Ceglie Messapica alla
fine degli anni ’90 grazie ad Angelo Antelmi, specializzata nella costruzione,
riparazione e assemblaggio di parti strutturali di elicotteri. E’ a partire dal
2002 che l’attività dell’azienda si fa più stabile, occupandosi esclusivamente
della revisione di alcuni modelli di elicotteri fino a produrre cinque
esemplari l’anno del modello A-109. Ma fra il 2004 e il 2006 inizia anche il
montaggio su scalo dell’elicottero A 109 Grand dell’Agusta, continuando a
perseguire l’obiettivo principale: quello di ottenere nuove commesse sul
mercato, grazie a nuove società messe in campo per supportare l’azienda madre,
la Osam prima e la Tecnomessapia 2 del figlio Piero. Per un totale, oggi, di 352 dipendenti dislocati negli stabilimenti di
Brindisi, Grottaglie e Vergiate, in Lombardia