F F Tribuna Libera: Storie di Zhoran, tra muretti a secco e bici

domenica 30 ottobre 2016

Storie di Zhoran, tra muretti a secco e bici





ZHORAN - Storie di zingari e violini
di e con Giuseppe Ciciriello
musiche in scena di Piero Santoro


Cosi non si era mai visto: ZHORAN tra muretti a secco, ulivi, 'fogge", "specchie" e pale eoliche... in bici all'inseguimento di Piero Santoro e Giuseppe Ciciriello. Un po' chilometri di parole, musica, bellezza. E Il cielo si promette azzurro. 
E' necessario prenotare: 3892656069
PS: chi non ha la bici può noleggiarla... contattando Cenzo Intermite. Organizzato da Armamaxa in collaborazione con Bicilona e Zion.




lunedì 31 ottobre
Teatro Ciclabile#2 - Storie di Zhoran
Raduno piazza Plebiscito ore 9.00
Partenza ore 9.30 - Rientro: previsto ore 13.00
Itinerario: Parco Eolico “Masseria Renna” (Villa Castelli), direzione Oasi Fogge di Sant’Anna e Murgia circostate. Arrivo in Pineta Ulmo.

Partecipazione 10€
Prenotazione obbligatoria al 3892656069
*l’uso del casco è obbligatorio, controllare lo stato del proprio per mezzo al fine di garantire la sicurezza di tutti i partecipanti.



Accompagnato dalla fisarmonica del suo amico Borhat con le melodie, i ritmi e le armonie della tradizione Rom e Balcanica, Zhoran lo Zingaro cerca di rispondere a queste domande raccontando storie. Solo storie, senza pretesa di verità. E con il suo violino narra di come uno zingaro aiutò Dio a creare il mondo; di come uno zingaro vinse il violino al Diavolo; di come gli Zingari si dispersero sulla terra...
Le storie di Zhoran sono la conoscenza della cultura orale che, tramandata di generazione in generazione, è sopravvissuta al tempo e a chi ha sperato di sopprimerne la radice. Lo spettacolo è una narrazione che intreccia racconti, tratti o ispirati dalla tradizione Rom, riscritti o reinventati, come è nella natura del raccontare, intervallandoli con riflessioni filosofiche e ironiche, sulla diversità e sull’uomo. Uno spettacolo sarcastico e divertente che, con leggerezza, forse ci aiuta a chiederci chi è l’altro diverso da noi.






Storie di Zhoran, tra muretti a secco e bici