F F Tribuna Libera: Appello dei dipendenti di Tecnomessapia

lunedì 23 ottobre 2017

Appello dei dipendenti di Tecnomessapia





Ricevo e pubblico questa lettera aperta scritta da alcuni operatori che lavorano presso l'azienda "Tecnomessapia". Dal blog tutta la solidarietà.


"Tante volte nella vita ti senti potente ed importante, quando finalmente dopo, anni di attesa, sei riuscito a trovare un posto di lavoro; altre volte ti senti offeso ed umiliato, quando, dopo anni di sacrifici all'interno di un entità aziendale, ti vedi sbattuto fuori perché, non hanno più bisogno di te, perché sei un numero in più.

Raccontare queste cose, quando succedono agli altri, è facile, è naturale se ad esempio, il tuo lavoro e fare il giornalista, ma, quando investono te, in prima persona, diventa un'impresa riuscire a raccontare le difficoltà, le storie che contraddistinguono la tua vita lavorativa.

Quello che oggi si vuole raccontare, è il disagio che continuiamo a vivere noi dipendenti della Tecnomessapia, azienda che, fino al 30 giugno, lavorava presso gli stabilimenti Finmeccanica di Grottaglie.

Dopo la scadenza dell'ultima commessa, ben 177 persone delle province di Taranto e Brindisi, hanno rischiato il licenziamento collettivo, evitato grazie alla mobilitazione di noi operai e dell'impegno delle sigle sindacali, che, con incontri fatti in Regione ed a Roma con i governi,si è scongiurato il peggio cioè il licenziamento, trovando un accordo col ministro On. Bellanova che, garantiva alle 177 persone la cosiddetta cassa integrazione guadagni straordinaria, nel momento in cui, la ditta Tecnomessapia, avrebbe preso una struttura e, Leonardo, si sarebbe impegnato a garantire un piccolo pacchetto di lavoro per poche decine di persone.

Tutta questa manovra avrebbe dato una boccata d'ossigeno a noi dipendenti.

Fin qui tutto ok. È una storia che i lettori già conoscono. Peccato però che, le cose non sono andate proprio nel verso giusto,infatti, dopo ulteriori incontri tenutisi tra i mesi di settembre ottobre abbiamo scoperto che la cassa integrazione guadagni straordinaria era stata sospesa quindi non avevamo nemmeno diritto a fare i corsi di formazione annunciati dalla Regione Puglia, che di lavoro nella struttura presa da Tecnomessapia nella città di Ceglie nemmeno l'ombra e dopo qualche lamentela da parte di noi operai l'azienda ci ha anticipato appena €1000 del TFR cioè €250 al mese da luglio a ottobre.

Una miseria verrebbe da dire! Che cosa strana, si parla dell'alto tasso di disoccupazione in provincia di Brindisi e Taranto e poi si trascurano quelle trattative già aperte?!?!

Si, avete letto bene, trattative! Quel percorso iniziato a luglio e fermo lì a Roma non si sa per quale motivo né per quale ragione.

Noi, dipendenti tutti, chiediamo che, la politica torni ad interessarsi di questa questione, chiediamo ai deputati del Partito Democratico, forza di governo,di questa provincia di far chiarezza. Chiediamo alla consigliera regionale Loredana Capone, che era presente con noi a Roma, di impegnarsi per ridare speranza a noi 177 operai incappati nella burocrazia maledettamente lenta. Chiediamo alle forze di governo di intervenire quanto prima nell'approvare la cassa integrazione straordinaria perché dal giorno dell'approvazione devono passare almeno 60 giorni e, capite che ad oggi 60 giorni significa arrivare a fine dicembre.

Chiediamo aiuto insomma a chi può sbloccare questa questione!!! Lo chiediamo noi padri, lo chiedono i nostri figli le nostre mogli. Noi,oggi, ci sentiamo persone meno libere trattati come oggetti, come se fossimo colpevoli di essere nati qui in Italia e al sud.... ma non ci possiamo fare niente, siamo legati a questa nazione, siamo legati a questo territorio e se permettete, è qui che vogliamo costruire il nostro futuro. È qui che vogliamo crescere i nostri figli.

Sarà utopia? Non lo sappiamo ma ci vogliamo comunque credere".


Appello dei dipendenti di Tecnomessapia