Il cartello messo dal titolare sulla vetrina del negozio.
E' accaduto l'altra notte. Ignoti balordi si sono introdotti presso il negozio di abbigliamento "Planet Uomo". Dalle ricostruzioni, hanno tagliato le barre laterali della saracinesca all'ingresso usando flex e smerigliatrice e forzato la serratura. Entrati all'interno, hanno rubato gran parte della merce firmata presente, lasciando forse quello che non hanno fatto in tempo a rubare. Compiuto il gesto criminoso, si sono allontanati, richiudendo la serranda e lasciando evidenti i segni dello scasso.
Intorno alle 4 il titolare è stato avvisato dai Carabinieri giunti sul posto dopo essere stati allertati da una pattuglia di vigilantes privati che, trovatisi in zona, avevano notato alcuni movimenti di auto sospette. E' stata presentata denuncia e le indagini sono in corso.
Questa mattina sono andato a trovare Nico, il titolare del negozio. Un giovane imprenditore dinamico, ferito come è inevitabile, ma grintoso e forte, pronto a ripartire dopo questo atto vergognoso che lui e la sua famiglia hanno subìto. Mi ha raccontato la sua storia, la vita di un giovane che si è costruito da solo, con determinazione, volontà e tanto sacrificio e che è riuscito a vincere la sua sfida e a realizzare, passo dopo passo, una realtà commerciale consolidata. Un'attività economica partita dagli anni della scuola; a 18 anni studiava e il pomeriggio vendeva jeans porta a porta. Poi il primo locale a via Matteotti e, con anni di impegno e duro lavoro, gli attuali locali "Planet".
La sua tenacia la noti fin dalle sue prima parole del nostro incontro: "Non ho alcuna intenzione di mollare. Voglio e devo continuare ad andare avanti per me, la mia famiglia e per tutti gli amici e clienti che mi sostengono da una vita e che lo hanno fatto in tutti questi anni".
E infatti, camminando per strada mentre stiamo parlando, tante persone lo fermano e gli esprimono solidarietà per quanto accaduto. In lui, pur nell'amarezza, si accende un sorriso per queste testimonianze di affetto e vicinanza.
Poi mi continua a raccontare: "Io e la mia famiglia abbiamo dedicato una vita, con tanti sacrifici e tra tante difficoltà, fino ad arrivare ad avviare questa attività. Ho iniziato a vendere jeans porta a porta, ho fatto i mercati, perchè amo il mio lavoro. Nella mia vita ho fatto di tutto perchè il contatto con la persone e la fiducia che hanno riposto in me è stato ciò che più ha riempito la mia vita. Un'attività che ho costruito negli anni e in cui ci ho messo il cuore".
Poi l'episodio dell'altra notte, l'amarezza ma subito rimossa dalla voglia di ripartire: "Al momento c'è rimasta poca merce ma, subito dopo le feste, ripartiremo con ancora più grinta. Leggere le centinaia di messaggi che mi sono arrivati in queste ore mi ha veramente commosso. Non ci faremo spaventare da quanto accaduto. Lo faremo per i nostri clienti e per le tante persone che in questi anni ci hanno sostenuto. Non molleremo".
Ci salutiamo e mi rimane un senso di tristezza e rabbia per questa storia. Ci auguriamo che quanto prima le indagini (confermiamo la massima fiducia nelle forze dell'ordine) possano individuare i responsabili di questo vile atto. Nel frattempo tutti noi cegliesi non possiamo che ribadire il nostro affetto, amicizia e solidarietà a Nico e alla sua famiglia.
E' nostro dovere, in questo momento non facile, non lasciarli soli, dimostrare concretamente la nostra vicinanza in questo momento di riavvio della loro attività, per fare in modo che questa attività commerciale sia ancora una realtà di successo e rispetto a cui nulla è cambiato, anzi il rapporto di fiducia tra i clienti che vanno lì ad acquistare capi di abbigliamento non solo è immutato ma sia ancora più consolidato.
Nico è pronto a ripartire alla grande. Noi cegliesi gli saremo vicini e lo sosterremo.