Ricevo e pubblico un comunicato del movimento "Liberi e Uguali - ArticoloUno" di Ceglie Messapica sulla vicenda Tecnomessapia:
L'anno 2018 è arrivato, abbiamo festeggiato e ci siamo fatti gli auguri.
Ora quelle 177 persone che fino a giugno lavoravano per "Tecnomessapia", l'azienda della città di Ceglie, che operava nel settore aeronautico, sono ancora in attesa di risposte. Il 2018, si apre con una sola certezza: l'approvazione della cassa integrazione guadagni straordinaria che garantisce un po' d'ossigeno, approvazione del decreto si intende, perché, gli operai devono ancora attendere un po' di giorni per vedere gli euro tra le mani.
"Liberi e Uguali-ART.Uno" di Ceglie informa che gli operai della Tecnomessapia non vedono lo stipendio da luglio scorso continuando a pagare mutui, bollette e tutte le spese che riguardano ogni famiglia.
Sicuramente sono stati mesi difficili da affrontare. La disperazione e la rabbia, a volte, hanno preso il sopravvento sulla ragione; la lentezza della burocrazia di questo governo ha creato tante vittime. La fuoriuscita da Leonardo, ex Alenia e Agusta, di Tecnomessapia, è stata giustificata per esubero di personale In entrambe le aree produttive.
La realtà non è proprio così, perché, siamo di fronte ad uno scenario dove circa 40 dipendenti vengono distribuiti tra ex Alenia ed ex Agusta a discapito di chi resta a casa e della ditta che ha formato queste persone che oggi si ritrova ad avere un carico di lavoro pari a 175 ore mensili che sviluppano la presenza di un solo operaio e, come richiesto dal sistema,la presenza di 5 ingegneri.
La situazione è questa: dopo che la ditta, come da accordi presi l'estate scorsa al MISE, ha provveduto ad aprire una struttura capannone nella città di Ceglie munita di tutto, struttura pronta già nel mese di agosto; i primi di dicembre finalmente è arrivato il lavoro a Tecnomessapia su 177 dipendenti c'è lavoro per appena una persona (una vergogna verrebbe da dire). Il 18 dicembre viene approvata la cassa integrazione.
La ditta deve, con questo poco lavoro, pagare l'operaio, 5 ingegneri, affitto struttura e luce. In questa situazione è una cosa è certa: si chiuderanno i battenti nell'arco di 20 giorni.
Ci si aspetta che questo 2018 possa portare alla tranquillità i dipendenti della TecnoMessapia e che possa impegnare la Regione Puglia a fare iniziare quanto prima i corsi di formazione utili e diversificare le attività e un lavoro che possa garantire dignità.
La formazione maturata in questi anni dai ragazzi non è di poco conto chi in Alenia Grottaglie, chi in Agusta in varie sedi d'Italia e del mondo hanno sempre dimostrato grande professionalità e competenza; una formazione che può dare in questa Regione un valore aggiunto alla qualità e alla crescita del settore aeronautico.
Se questa situazione dovesse restare ferma la Puglia, Taranto e Brindisi saranno ancora una volta protagoniste di vittime di lavoro in un'Italia che, guarda alle banche e alle grandi industrie, lasciando morire le piccole aziende, gli operai e quella poca industria rimasta in un Sud così maledettamente ferito.
"Liberi e Uguali-ART Uno MPD" di Ceglie, con questo comunicato vuol richiamare l'attenzione del Governo e della Regione per intervenire il più presto possibile.
Stiamo assistendo all'ennesimo oltraggio alla dignità di un popolo e al sacrosanto diritto al lavoro.
Liberi e Uguali-ART.Uno MDP
Ceglie Messapica