Sono stati pubblicati (leggili anche qui) i dati elaborati dall'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Brindisi, con i numeri sull'occupazione nel nostro territorio, aggiornati al 31 dicembre 2017.
Il tasso di disoccupazione (calcolato dal rapporto tra numero di disoccupati/inoccupati e il totale della popolazione attiva) ha toccato la cifra del 32.24% (a maggio 2017 era del 32.03%). Tra i maschi non lavora il 28,94 per cento, mentre tra le femmine il 35,42 per cento.
Il Comune della provincia con la percentuale più alta di disoccupati resta come già nelle rilevazioni precedenti San Pancrazio Salentino (il 38,19% della popolazione attiva, cioè in grado di svolgere legalmente attività lavorativa), quello più virtuoso, con meno disoccupati, è Fasano (il 25.75%).
Il dato di Ceglie Messapica
Il tasso di disoccupazione nella nostra città è oltre la media provinciale (siamo al quinto posto su 20, come numero di persone senza lavoro), con il 34.64%: un totale di 4.629 disoccupati (a maggio erano 4.596) su una popolazione attiva di 13.364 persone. Più di una persona su tre.
Scorporando il dato nel dettaglio appare che, di queste persone senza lavoro, 1.916 sono uomini (il 29.19% della popolazione attiva maschile) e 2.713 (il 39.89% della popolazione attiva femminile) sono donne. Naturalmente le statistiche non riportano le percentuali di lavoro sommerso (in nero o "semi-nero"), una piaga che pure nel nostro Mezzogiorno assume ancora (vergognosamente) cifre inaccettabili.
Infine sulla base dell'età: a Ceglie cercano lavoro in 108 (fino ai 19 anni), 390 (dai 20 ai 24 anni), 442 (dai 25 ai 29 anni), 620 (dai 30 ai 34), 597 (dai 35 ai 39), 477 (dai 40 ai 44), 961 (dai 45 ai 54) e 1.034 (oltre i 55 anni) (cifre tratte da Il Quotidiano).
No, non va tutto bene.
I dati evidenziano una situazione preoccupante per lo stato dell'economia cegliese di cui l'aumento della disoccupazione è uno dei sintomi che ne evidenziano i seri problemi. La politica che da anni ci amministra dovrebbe riflettere su questi pessimi risultati e anche sulla propria incapacità a gestire con efficacia la promozione dello sviluppo locale. Quali sono state le politiche a questo dedicate negli ultimi anni? I concertoni e la pagnotta cegliese? Bisogna invertire radicalmente la rotta e al più presto. Senza chiacchiere.
I dati evidenziano una situazione preoccupante per lo stato dell'economia cegliese di cui l'aumento della disoccupazione è uno dei sintomi che ne evidenziano i seri problemi. La politica che da anni ci amministra dovrebbe riflettere su questi pessimi risultati e anche sulla propria incapacità a gestire con efficacia la promozione dello sviluppo locale. Quali sono state le politiche a questo dedicate negli ultimi anni? I concertoni e la pagnotta cegliese? Bisogna invertire radicalmente la rotta e al più presto. Senza chiacchiere.