La Forza Italia cegliese annuncia che entro questa settimana sarà risolta - in parte - la crisi amministrativa a seguito delle sue richieste. Ma, prima di parlare dell'oggi, ricostruiamo tutta la vicenda
Lo scorso 5 marzo, all'indomani del risultato delle elezioni politiche, il segretario cittadino di FI Luca Dipresa aveva chiesto con una lettera pubblica (CLICCA QUI) maggiore visibilità politica (in sostanza poltrone) per il suo partito all'interno dell'amministrazione comunale.
Nei giorni successivi era stata chiarita la richiesta: un posto in Giunta, il posto di presidente del Consiglio comunale e la presidenza dell'Ambito territoriale sociale attualmente rivestita dal vicesindaco Angelo Palmisano.
Nel frattempo, pochi giorni dopo, in un'intervista il sindaco Luigi Caroli lanciava come suo gradito successore a candidato sindaco nel 2020 Angelo Maria Perrino, leader di Democrazia Cegliese.
Contemporaneamente, lasciando intendere una sua possible candidatura alle regionali dello stesso anno, annunciava che entro aprile avrebbe deciso con che partito schierarsi, lasciando intendere una preferenza per la Lega: "Ritengo che entro massimo fine aprile dovrò decidere, ferma restando la volontà dell'intera maggioranza di essere collocata a destra, io ho necessità di avere dei punti di riferimento".
Per qualche settimana silenzio assoluto sul rimpasto in Giunta, evidentemente un accordo non era semplice.
Il 26 marzo si tiene in Comune un vertice di maggioranza che dura ben sette ore. Nessun accordo raggiunto.
Nuovo vertice il 28 marzo, ancora nulla di fatto. Terzo vertice di seguito il 29 marzo: la questione viene rinviata a dopo l'estate, cinque mesi dopo.
Il 2 aprile arriva però la doccia gelata del segretario di Forza Italia, con l'ultimatum: "Nessuna pausa estiva, la situazione dovrà risolversi entro questa settimana".
Allo stesso tempo Forza Italia rinunciava alla presidenza dell'Ambito e chiedeva soltanto un assessorato e la Presidenza del Consiglio comunale. Intanto annunciava che la scelta del prossimo candidato sindaco del centrodestra dovrà essere condivisa da tutti i partiti dell'alleanza.
Ovviamente la questione non si risolse entro il fine settimana. Passano altre settimane, inutilmente.
La scorsa settimana in Consiglio si votava il Rendiconto di gestione presentato dalla Giunta Caroli.
Forza Italia ha votato diligentemente a favore del documento anche se, come faceva notare nei giorni successivi la Gazzetta del Mezzogiorno, "non è passata inosservata l'assenza di difesa, da parte della maggioranza, ai numerosi attacchi arrivati dall'opposizione, nonchè l'assenza di dichiarazione di voto, sempre dalla maggioranza, in particolare proprio quella del consigliere Giovanni Gianfreda, presidente della commissione Bilancio".
In pratica hanno lasciato il sindaco da solo, un chiaro messaggio politico.
Questa mattina, infine, nuovo ultimatum del segretario di Forza Italia: entro questo fine settimana deve arrivare la decisione. "Abbiamo votato il rendiconto per senso di responsabilità e perchè abbiamo dichiarato il nostro appoggio a questa Amministrazione ma il primo marzo abbiamo dimostrato che siamo il primo partito, pertanto in settimana si deciderà chi dei tre consiglieri di Forza Italia (Cesare Epifani, Vito Santoro o Giovanni Gianfreda) prenderà la Presidenza del Consiglio ... Dopo l'estate non è esclusa una nostra entrata nella Giunta Caroli".
Dunque, per l'assessorato, si passa dall'ultimatum al "non è escluso", cosa ben diversa, e lo si rimanda a dopo l'estate. Nel frattempo il sindaco ha incassato il via libera al rendiconto e può rinviare alle calende greche la richiesta sostituzione di un assessore.
Non è poi detto che l'attuale Presidente del Consiglio sia obbligato a dimettersi, avrebbe buon motivo a non farlo se non altro per una rivendicazione di dignità politica, non essendo state mosse concrete criticità al suo operato tali da giustificare l'abbandono. Inoltre una eventuale mozione di sfiducia da parte dei consiglieri comunali dovrebbe essere rigorosamente motivata nel merito.
Vedremo cosa accadrà dopo questo ennesimo ultimatum politico. Confermiamo che è più difficile mettere d'accordo gli amatissimi amministratori messapici che formare il nuovo governo nazionale. Sempre di Presidenza del Consiglio si tratta ...