Angelo Fuggiano lavorava all'interno dell'Ilva per un'azienda appaltatrice. Si occupava della manutenzione delle gru nell'area del porto. Era nato e cresciuto nel quartiere Tamburi, con di fronte da sempre l'ombra della fabbrica siderurgica più grande d'Europa. Era riuscito a finire a lavorarci dentro e con la sua paga manteneva la sua famiglia e faceva crescere i suoi due bambini.
Questa mattina, mentre intanto i sindacati discutevano con i lavoratori del futuro dell'azienda, Angelo era in cima a una gru, svolgendo il suo lavoro quotidiano. Un cavo ha ceduto. Angelo è morto sul colpo. Aveva 28 anni.
Non si può più continuare a morire per il lavoro.