L’eros “tira” (scusate il doppio senso non voluto) sempre, in Italia, nel mondo e anche a Ceglie Messapica, non per nulla fino a qualche decennio fa la città era una capitale del piacere e delle iniziazioni di tanti giovanotti (è storia che sanno tutti, non iniziate a dire che queste cose non bisogna dirle). Senza dimenticare che attualmente ospitiamo uno dei locali per scambi di coppia più grandi d’Italia.
Ieri in città girava di bocca in bocca la voce di una storia di tradimenti coniugali come tante: il canovaccio della provincia peccaminosa, il marito in viaggio, la moglie che ne approfitta, addirittura il catering ordinato prima della consumazione dell’adulterio (già questo puzzava un po'), il marito che sgama tutto. Molto commedia italiana anni ’70-'80, diciamocelo. Una storia che però in poco tempo si è diffusa in modo incredibile con un interesse che travalicava le differenze di età, professione, sesso.
Ieri sera allora ho tentato un esperimento, semi-sociologico direi. Ho ripreso quel pezzo (che non era su una testata ma su una "misteriosa" pagina Facebook e bastava copiare la prima frase del post su google per verificare che fosse roba vecchia riciclata) e l’ho linkato non sul blog, dove inserisco notizie e considerazioni, ma sulla Community che è spesso uno spazio più leggero e fluido. Volevo verificare l’appeal che quella notizia, con tratti di evidenti incongruenze, aveva sui social.
Il risultato dell’esperimento: non sto qui a elencare le domande in privato da parte di tanti amici sull’identità dei personaggi presuntamente coinvolti, i richiami solonici a non riprendere fatti privati (pur senza alcun nome) e quant’altro, ma anche tante reazioni divertite. Il tratto comune è stato comunque un manifestato interesse di proporzioni incredibili.
E qui nasce la domanda iniziale: perché una storiella di questo calibro, vera o meno, smuove una città mentre ciò che riguarda lo stato di difficoltà economica cegliese, i ripetuti casi di arresti per spaccio, le tante problematiche quotidiane e tante altre vicende che comunque riguardano in maniera drammatica e/o preoccupante la nostra città non suscitano lo stesso interesse e la stessa partecipazione, con una sorta di rassegnazione inscalfibile?
Il dato numerico alla fine l’ho registrato, le ragioni di fondo di questa tendenza restano complesse e non facili da estrinsecare. Ma sarebbe interessante riuscirci. Nel frattempo abbiamo sorriso qualche minuto, merce preziosissima in questi tempi.
