Sono stati pubblicati i risultati della nuova campagna di monitoraggio condotta dall'ARIF.
Individuate 75 nuove piante infette di ulivo nei comuni di Fasano (1), Ostuni (33), Carovigno (39) e Ceglie Messapica (3). Come sapete Ceglie risulta per la gran parte inseritoa ormai nella zona infetta mentre la parte nord-ovest del nostro Comune è nella zona di contenimento (sempre all'interno della zona infetta). In quest'ultima zona è previsto l'abbattimento delle piante risultate infette.
In particolare, si rileva per la prima volta il batterio in agro di Fasano, alla periferie di Torre Canne, ma purtroppo non è l'unico caso nella Piana degli Olivi Monumentali. Quello di Torre Canne rappresenta il nuovo limite nord della presenza del batterio nel territorio regionale, circa 8 km più a nord rispetto al focolaio più settentrionale individuato col precedente monitoraggio alla periferia di Cisternino.
Il batterio ha quindi toccato anche la zona delle Dune Costiere, le spiagge che anche molti cegliesi frequentano in estate. Così ha dichiarato il presidente del parco Dune Costiere Enzo Lavarra:
"Occorre partire da un dato oggettivo: è stato fatale bloccare il “Piano Silletti”. Tutto parte da qui, e dal blocco della Procura, che ha impedito che si portasse a compimento l’applicazione delle misure europee di contrasto all’emergenza.
Questo ha generato lo sfondamento del batterio. Ritengo che non sia il momento di individuare colpevoli o presunti tali. Qui parliamo di dati oggettivi. L’ allarme era giustificato e le misure dei protocolli previsti dalla Unione Europea sui patogeni da quarantena più che necessarie; e ciò sin dal 2013 quando si poteva e doveva evitare il contagio a Nord.
Continuo a ripetermi da tempo: il blocco del piano Silletti ha impedito un argine alla diffusione dell’emergenza. Ritengo che sia stato inutile e dannoso dare credito alle cosiddette “cure alternative”, che alla luce dei fatti hanno prodotto di ritardare le misure necessarie".
E c'è ancora chi è convinto che la xylella non esista ...