Dunque pare che, alla fine, si andrà alla scissione di Forza Italia. Un partito che non veleggia più sulle cifre oltre il 30% di dieci anni fa ma che si aggira intorno al 7-8% a livello nazionale, poco più della percentuale del Partito repubblicano sul finire della Prima Repubblica. A Ceglie alle ultime europee, il partito berlusconiano ha ottenuto il 16.47% (984 voti).
Mentre il Berlusca, agguerrito nonostante i quasi 83 anni, annuncia l'ennesima trasformazione di Forza Italia in un nuovo soggetto di centro, Giovanni Toti, Mara Carfagna e altri dovrebbero invece dare vita a un altro movimento in chiave "sovranista" e fortemente saldato in alleanza con Lega e Fratelli d'Italia. A questo soggetto sovranista dovrebbe aderire dalle nostre parti, stando alle dichiarazioni sulla stampa, anche il sen. Luigi Vitali.
Che farà a questo punto la Forza Italia cegliese?
Il partito berlusconiano conta in Consiglio comunale tre consiglieri (Cesare Epifani, Vito Santoro e Giovanni Gianfreda) oltre che il sindaco Luigi Caroli che tra l'altro pare potrebbe provare a candidarsi al Consiglio regionale la prossima primavera, nonostante il calo generale di consensi del suo partito.
Sceglieranno la parte berlusconiana o quella di Toti, alleata di ferro della Lega, partito che però a Ceglie è all'opposizione dell'amministrazione comunale mentre la stessa amministrazione comprende due assessori di Fratelli d'Italia (Palmisano e Ricci)?
Una situazione politicamente un po' ingarbugliata e che non esclude colpi di scena a cui del resto ci hanno abituato.