F F Tribuna Libera: I dati dei contagi e la necessaria calma

lunedì 6 aprile 2020

I dati dei contagi e la necessaria calma







Nelle ultime ore c'è molta agitazione social da parte di diversi esponenti politici cegliesi e, a cascata, anche di cittadini sulla comunicazione dei dati da contagio di Coronavirus a Ceglie.



Sulla testata Ceglie Oggi leggiamo una dichiarazione della dott.ssa Cicoria, commissario prefettizio presso il nostro Comune:






E’ risaputo quanto i Sindaci del brindisino più volte abbiamo fatto la voce grossa richiedendo comunicazioni puntuali e precise tutti i giorni. Il Dipartimento della Regione Puglia comunica i dati in modo sfalsato e non in corrispondenza del Bollettino Epidemiologico. Questa sera potrei dare o confermare dati che invece non sono più reali e non corrispondono al Bollettino regionale. Invito pertanto tutti a continuare a fare il nostro dovere e rispettare i decreti. Restiamo a casa.








Fatemi dire una cosa

La situazione non può che preoccupare tutti noi, i casi stanno aumentando e dobbiamo, ancor più di prima, tenere i comportamenti prescritti come mezzo per evitare il contagio.





Ma non si può continuamente sui social leggere a tutte le ore, ovunque ti giri, la richiesta di aggiornamenti, quasi in tempo reale, sul dato di Ceglie. Non si può tirare, in ogni momento della giornata, il Commissario per la giacca dicendo "Commissario, pubblichi i dati!", "Perchè ancora non li avete pubblicati? ", "Chiediamo con urgenza al Comune la pubblicazione dei dati".



Tutto questo "pressare" continuo, in questa fase complicata, rischia soltanto di indebolire la credibilità delle figure istituzionali che in questo momento ci rappresentano. Non si può e non si deve.





Cosa dovrebbe cambiare nei nostri comportamenti di prevenzione sulla base della conoscenza o meno in tempo reale dell'andamento dei dati di contagio a Ceglie? Ben poco. Dovremo sempre e comunque stare attenti ed essere coscienziosi seguendo le regole, per noi e per gli altri. Quali siano i dati.



Continua a infastidire e non si comprende, dunque, questo clima "ansiogeno" continuo, che crea ulteriore preoccupazione nei cittadini e nelle cittadine. Nessuno sta "sdrammatizzando", tutt'altro, ma allo stesso tempo si chiede di moderare questo clima mediatico di ansia costante.



Tutto dobbiamo fare tranne che farci prendere dalla paura e dall'ansia di fronte ai nuovi casi di Coronavirus a Ceglie, così come ieri non bisognava prenderla alla leggera solo perchè non vi erano ancora casi (vi eravate accorti di quanta gente, nelle scorse settimane, stava in giro per la città?).



La prudenza è un'altra cosa. I problemi dobbiamo affrontarli innanzitutto con la conoscenza e l'uso della razionalità, per evitare che si possano diffondere stati d'animo di agitazione e panico nei cittadini. Questo nessuno certamente lo vuole ma si rischia di avere questo risultato. Evitiamolo.



Mascherina, distanza di sicurezza, evitare di uscire. Questi comportamenti vanno tenuti per proteggere sè e gli altri SEMPRE. Sia che ci sia un caso, sia che ce ne siano 100, sia che ce ne siano ZERO nel proprio Comune. Sapere il numero è importante ma non cambia la necessità di tenere SEMPRE E COMUNQUE, questi comportamenti corretti. L'unico strumento per proteggere noi e gli altri.



Non cambia la proporzione del modo in cui lo si deve fare in base agli aggiornamenti sui dati numerici di casi registrati, bisogna essere comunque scrupolosi. 



Dobbiamo sapere ma sapere non servirebbe a nulla se non fossimo anche responsabili nei nostri singoli comportamenti, ognuno di noi!


Stiamo quindi calmi e cerchiamo di essere al massimo coscienziosi. Molta gente è già abbastanza agitata per questa situazione. Soprattutto chi usa i social media deve assolutamente invitare a stare costantemente in allerta ma evitando "isterismi" collettivi.


E credo che la nostra città sia abbastanza matura da tenere il comportamento più corretto e responsabile, verso sè e verso gli altri.



Deve passare e lo faremo passare.
Massima responsabilità da parte di tutti.

E, ancora una volta, calma.




I dati dei contagi e la necessaria calma