F F Tribuna Libera: Le preoccupazioni dei ristoratori

sabato 25 aprile 2020

Le preoccupazioni dei ristoratori












Uno dei settori più colpiti dall'attuale lock-down per l'emergenza coronavirus è quello della ristorazione (che sappiamo quanto sia importante soprattutto per l'economia della nostra città). Le ipotesi al momento sul tavolo, ancora non ufficiali, vedono il 18 maggio come probabile data di riapertura, ma dipenderà molto dall'andamento della curva di contagio.



Questa mattina sul Quotidiano Maria Gioia ha intervistato alcuni ristoratori della provincia. Nessuno tra loro nasconde la propria preoccupazione, prevedono perdite fino al 70% considerando che con il ricavo bisognerà provvedere a pagare gli stipendi del personale dipendente, le tasse, le spese per il materiale e quanto altro oltre a dover adeguare l'offerta agli obblighi dei distanziamenti di sicurezza tra i clienti.


Tra gli interventi, quello di Antonella Ricci , titolare dello stellato "Il Fornello da Ricci" qui a Ceglie Messapica:



"Aspettiamo e vediamo cosa succede. Quella in arrivo non sarà una stagione piena e quindi bisognerà farsi i conti se effettivamente conviene avere tutte queste problematiche e nello stesso tempo avere sicuramente il risultato del 70 per cento in meno delle entrate. 

Non si se converrà riaprire. Bisognerà valutare bene. Con il 30% delle entrate non si riesce a pagare dipendenti, utenze. E aumentare i prezzi non esiste proprio. Chi ci governa dovrebbe mettere il primo motore per accendere l'estate e permettere di pagare affitti e tasse. Gli enti locali, ad esempio, dovrebbero fare uno sforzo".


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Quello che possiamo fare, da semplici cittadini, è contribuire come clienti e consumatori, una volta riavviate le attività piccole e grandi, a far tornare quanto più possibile operativa l'intera filiera gastronomica locale. Ovviamente attenendoci a tutte le misure precauzionali di sicurezza.

Forza!





Le preoccupazioni dei ristoratori