L'articolo scritto da Adele Galetta qualche giorno fa per la Gazzetta del Mezzogiorno:
A Cent'anni dalla nascita del maestro Cosimo Epicoco, figura culturale di spicco nell'ambito dell'apprendimento scolastico dell'immediato dopoguerra, i suoi ex alunni dell'anno scolastico 1957/1958, su iniziativa della figlia Annamaria e del parroco don Angelo Principalli, suo alunno, con la collaborazione del Preside Pietro Federico che ha fornito copia del registro di classe dell'epoca, hanno avviato una serie di iniziative per celebrarne il ricordo.
Mercoledì, alle ore 19, infatti sarà celebrata la Santa Messa nella Chiesa di San Lorenzo. Epicoco ha insegnato negli anni più difficili, caratterizzati dalla miseria. Raggiungeva i suoi alunni nelle campagne improvvisando lezioni pratiche attorno ad un piatto di fave e cicorie ed un buon bicchiere di vino che i genitori con orgoglio e con ossequio preparavano per il Professore.
Ha iniziato ad alfabetizzare anche gli adulti. Direttore del Centro di Lettura, istituito dal Provveditore agli studi, divenne ben presto l'alternativa alla strada con un'alta valenza pedagogica e sociale e dove ci si recava non solo per avvicinarsi alla lettura prendendo in prestito i libri ma anche per imparare a giocare a dama, a scacchi a carte.
Ha iniziato ad alfabetizzare anche gli adulti. Direttore del Centro di Lettura, istituito dal Provveditore agli studi, divenne ben presto l'alternativa alla strada con un'alta valenza pedagogica e sociale e dove ci si recava non solo per avvicinarsi alla lettura prendendo in prestito i libri ma anche per imparare a giocare a dama, a scacchi a carte.
"Oggi - dichiara la figlia Annamaria - la gran parte dei frequentatori di quel luogo sono autorevoli professionisti che mi hanno testimoniato come il modo di dirigere quel centro da parte di mio padre abbia rappresentato un valore aggiunto inestimabile. Io non ho vissuto intensamente il ruolo sociale che mio padre ha avuto nella società cegliese, ero la più piccola di quattro figli e sono rimasta staccata dalle vicende che ruotavano intorno a lui. Solo dopo la sua morte, avvenuta l'8 febbraio 1992, in me si è fatta strada la consapevolezza di aver perduto un enorme tesoro di cui avevo solo qualche briciola".
Per l'occasione, in autunno, sarà allestita una mostra organizzata con la collaborazione dello storico Michele Ciracì.