Vincenzo Gasparro oggi ci regala una bella nota su un nostro apprezzato concittadino, il poeta cegliese Vincenzo Di Oronzo e sulla sua opera più recente.
"Tornato a casa, ho trovato dei pieghi di libri. Tra questi il magico Il codice di farfalla, ultima fatica poetica del cegliese Vincenzo Di Oronzo.
Nella nostra comunità pochi lo conoscono e qualche anno fa è stato mio ospite. Ha tenuto una magistrale lezione sulla poesia nel locale Liceo e la sera ha bissato nella chiesa di San Demetrio.
(Video: Mimmo Barletta)
Il codice di farfalla è un caleidoscopico scintillio di metafore sorrette da una cultura ricca di rimandi e significati. Mi piace, in questa occasione, richiamare una possibile lettura ermeneutica di questo suo ultimo lavoro (per chi volesse approfondire rimando al mio saggio Poesia perfetta e pura in Vincenzo Di Oronzo).
E' noto che molti critici qualificano come postmoderna la letteratura, e in particolare la poesia, costruita con un procedimento intertestuale e il libro di Di Oronzo è ricco di citazioni, rimandi, allusioni e ammiccamenti che il lettore può scoprire in un perturbante e vorticoso esercizio di metafore che lasciano il lettore ammaliato e smarrito.
Il codice di farfalla è un altro tassello nello scrigno di questa grande anima cegliese, poeta di respiro europeo e internazionale".
Vincenzo Gasparro
CHI RIDE NELL'ANFORA?
Nell'esilio le farfalle
guidano le nostre anime
Mahmud Darvish
Chi ride nell'anfora?
Chi conta i pani sul trono dei capelli neri?
Tornerò non tornerò
ai IX occhi:
alla mia casa ante luna,
a Ceglie Messapica, stregata di cantilene.
Al mio vecchio che è cieco e ti vede?
Ma prima darò da bere
a quel pettirosso che ha paura,
sulla veranda assolata.
MIA MADRE LEGGERA
IN UN MUSEO DI FARFALLE
La morte è un velo
gettato sugli occhi dei vivi
Gianluca Magi
Mia madre leggera in un museo di farfalle:
un fiore di maggiorana ai capelli.
Mio padre il giocattolo di guerra,
tornato senza nome nella casa degli aranci.
E un bambino dalle mani di cembalo,
che precedeva in trionfo
la banda dei fiati.
Conobbero le divine equivalenze del giorno:
IX nascite
IX morti,
i fichi essiccati negli ardori,
la cicala pazza di luce.
L'autore:
Vincenzo Di Oronzo, nato a Ceglie Messapica, risiede a Roma dove svolge la sua attività artistica e culturale. Già preside in Istituti di Istruzione Secondaria Statale, è critico letterario, saggista di Psicoanalisi junghiana, di Estetica, di Ermeneutica. Opere di poesia: La Coscienza dell’acqua (International Publishing, Ragusa, 2004); Mimi e sonnambuli (Edizioni Empiria, Roma, 2007); Hanphora Hermaphrodita (Cierre Grafica, Verona, 2007); Calchi di luna//Moon Castings (Gradiva Publications, New York, 2009); La città allucinata (Edizioni laterza 2015).
Opere di psicoanalisi e filosofia: Le lune di Jung (Moretti & Vitali Editori, Bergamo, 2009); Medea, in “Nel nome della madre” (Moretti & Vitali Editori, Bergamo, 2008).
Suoi testi sono stati pubblicati su «Gradiva», rivista internazionale di poesia diretta da Luigi Fontanella. È presente in prestigiose antologie di poesia contemporanea del secondo Novecento. Nel 2008, ha vinto la VII Edizione del Premio Internazionale di Poesia ARCHÉ, di Anguillara Sabazia Città d’Arte.