E sempre con grande piacere che parlo di Caterina Emili e dei suoi libri - "L'autista delle slot" (ed. BESA), "Il volo dell'eremita" e "L'innocenza di Tommasina" - che in questi anni hanno avuto come sfondo del loro racconto la nostra Ceglie con le sue bellezze, le contraddizioni, con il suo fascino. Giornalista per importanti testate nazionali e scrittrice dalla penna accattivante e appassionante, Caterina ha scelto la nostra città come luogo di dimora per diversi mesi dell'anno.
Venerdì 6 settembre alle 19, presso il Castello, verrà presentato il suo nuovo romanzo "La scimmia e il caporale". La serata, moderata dalla giornalista Adele Galetta, vedrà gli interventi di Andrea Leone (giornalista economico, consigliere nazionale della Federazione della stampa e consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti), Angelo Leo (segretario generale territoriale FIOM CGIL), Pietro Maggiore (presidente Unitre) e naturalmente l'autrice.
La trama
Addolorata, detta Lota, figlia degli antichi zingari di Latiano, conquista l'anima del protagonista e quasi riesce ad annientarla, in uno squallido scenario di sfruttamento dove si muovono come mangime per i pesci creature innocenti, destinate a soccombere. Vittore e il suo amico maresciallo Tamurri cercano il bandolo della matassa del caporalato, piaga secolare nei campi pugliesi, che tutto sporca e tutto travia. E neanche il cadavere della giovane Katerina riesce a sparigliare le carte. Ma Vittore salva il suo cuore e si libera da una schiavitù che la sua morale, seppure squinternata, non potrebbe mai accettare.
Il libro è disponibile in tutte le librerie d'Italia dal 4 settembre ed è possible anche acquistarlo online (CLICCA QUI) oltre che durante la serata di presentazione.
Così Caterina ci descrive questa sua nuova opera:
"E’ il mio quarto romanzo, il protagonista Vittore Guerrieri s’è innamorato di Ceglie, ha imparato a conoscerla nel suo splendore e nelle sue miserie. E in fondo Vittore sono io, interessata ai racconti sul gioco d’azzardo che distrugge le famiglie poi a quelli sull’usura e poi a quelli sulle bellezze artistiche che vanno in malora.
Insomma Vittore sono io che ama e odia questa terra, questa strana parte della Puglia. E non potevo non interessarmi del caporalato che ogni giorno miete le sue vittime. Donne che partono che è ancora buio e lavorano dieci ore per pochi euro. Donne che conosco, che mi salutano, che mi sorridono. E quello che so fare lo faccio, io so raccontare e racconto di loro".
La scorsa settimana il libro è stato recensito anche su "Il Venerdì", magazine settimanale di "La Repubblica".