F F Tribuna Libera: Pre-campagna elettorale: parla Nicola Ciracì

giovedì 20 febbraio 2020

Pre-campagna elettorale: parla Nicola Ciracì







Ricevo e pubblico:



"Malgrado la scelta di sottrarmi volontariamente dalla politica locale, alcuni soggetti vivono con il perenne incubo della mia presenza, tipico di chi ha la coscienza macchiata.



L’ultima fake news e’ quella di un mio sostegno ad una eventuale candidatura della corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno Agata Scarafilo.





Fa sorridere che la notizia la dia la testata dove la stessa scrive (sic)!
Allora chiariamo, poiché le notizie false a seguito di smentita rischiano di diventare credibili (lo sa qualsiasi pubblicista alle prime armi!), che non ho mai parlato con la Scarafilo di amministrative e candidature, sia perché da mesi risiedo a Tirana sia perché non ne ho mai visto la ragione e l’utilità.


Siamo al primo caso di presa di distanza da chi non ha mai pensato di avvicinarsi.
La mia collaborazione con lei si ferma a sue richieste per iniziative parlamentari a sostegno del mondo della scuola e articoli o interviste su testate nazionali di quel comparto, punto!!


Peraltro sono in ben altre faccende affaccendato come dare il mio modestissimo contributo alla missione in Albania dell’Università di Lecce finalizzata alla crescita del sistema frontaliero, alla individuazione di soggetti istituzionali italiani che vogliamo creare una casa del Food tricolore ad Argirocastro e insediamenti di imprese italiane nel paese delle aquile.


Anzi mi rattrista vedere che mentre vengono pubblicati i vincitori dell’Interreg-IPA Italy-Albania-Montenegro su Food4healt la decaduta amministrazione comunale di Ceglie non ha partecipato al bando, perdendo una occasione immensa, visto che la Scuola di Gastronomia è nata con un Interreg (I candidati sindaci in pectore sanno di cosa stiamo parlando? Potrebbero farci conoscere il loro piano di rilancio invece di inseguire i Like?)


D’altronde chi ha scelto la politica del panem et circenses ha devastato il modo di pensare della comunità locale preoccupata più delle iniziative del prossimo carnevale che del futuro economico e sociale di una Ceglie soggetta a un nuovo fenomeno di emigrazione giovanile e alla scomparsa della propria economia. 


Una città dove nessuno parla di Xylella, di sostegno alle attività commerciali, di un PUG fantasma anzi penalizzante, di un UTC abbandonato al suo destino.


Anzi fortuna che la Commissaria ,dimostrando capacità di governo,ha avviato diverse mobilità perché a furia di fughe del personale in questi anni, pur di sottrarsi all’insipienza degli ex amministratori e a logiche clientelari, i prossimi amministratori rischiano di ereditare la desertificazione anche della macchina amministrativa.



Ovviamente osservo da lontano la vita della mia Ceglie dove la cosiddetta attuale classe politica sta toccando il fondo ad esclusione di rarissime eccezioni, dove quasi nessuno sta creando un’idea di città mentre persino la gastronomia langue (diciamolo… la Scuola di gastronomia è chiusa ridotta a centro di formazione professionale, il mercato coperto barcolla, il Foodfestival è sminuito a sagra), tutti impegnati in tavoli, tavolini dove nulla nasce anzi dove tutto si distrugge.



Ovviamente ottimismo e speranza non possono non albergare in ogni cittadino e tutti siamo chiamati a uno sforzo per migliorare, per crescere nel segno dell’amore per Ceglie e soprattutto per chiudere la triste esperienza recente dei ribaltoni e contro ribaltoni che hanno privato dell’etica la rappresentanza consiliare .


L’esperienza maturata negli anni e nel Parlamento mi porta a dare consigli non richiesti,forse perché come diceva De Andre’ è tipico di una classe politica che non sempre ha dato il buon esempio ma è sicuramente migliore dell’ odierna, come quello che nessuno è indispensabile ma tutti siamo importanti, o che si ammainino le bandiere ideologiche che non servono a livello comunale dove vi è necessità di buona amministrazione altro che sardine e pinguini, si crei l’alternativa libera da personaggi discussi, compromessi e inadeguati che hanno ovviamente il diritto di organizzarsi per fatti loro.



Capisco che ai tempi dell’uno uguale a uno e dei leoni da tastiera tutto sembra possibile ma credo che Ceglie non meriti di essere rappresentata da personaggi privi di competenza, coerenza, della cui voce o idee non si ha notizia.


Ma soprattutto si avvii un contatto reale con la città perché l’apparire sui social non ha sostanza è solo fuffa. Non dobbiamo eleggere né Influencer di moda, né foodblogger ma un sindaco rappresentativo, unificante, che bonifichi i pozzi dai veleni creati in questi anni, che abbia competenze e sia conosciuto e conosca il mondo fuori dalle nostre mura oltre a una giunta fatta da persone che sappiano cosa è una delibera, una determina, un capitolo di bilancio e che abbiano un bagaglio culturale.


Basta con le giunte degli ignavi .


In fin dei conti è possibile creare una Ceglie migliore, basta stare lontani da tavoli, riunioni carbonare, Fake news ridando credibilità alla politica, tornando a far circolare idee, progettando sostenibilità ambientale e collegandosi a un mondo esterno, globale senza il quale Ceglie è persa.


Ma soprattutto liberandosi da invidie, rancori e mediocrità che non aiutano a voltare pagina e servono ai soliti per allontanare i cegliesi dalla politica attiva facendola rimanere nella palude.
Chi ha da fare passi indietro li faccia come contributo,chi sogna corse solitarie abbandoni l’idea lavorando per fare comunità.


Non è’ più tempo di tattiche o narcisismi individuali, si facciano le scelte cercando di volare alto.


PS sono felice che tanti cittadini ambiscano legittimamente a ricoprire l’incarico di primo cittadino, ma credo sia giusto invitarli a riflettere che spesso è meglio fare un po’ di gavetta nel ruolo di consiglieri comunali ed imparare visto che sia la modestia che l’acquisire competenza sono virtù indispensabili per rappresentare una comunità".


On. Nicola Ciracì



Pre-campagna elettorale: parla Nicola Ciracì