Inquietante!
Questo video sull'incendio dell'altro giorno è stato realizzato da Francesco Urso.
Cambiamo argomento, della vicenda ne riparliamo alla fine del post.
Dal 14 marzo chiude l’ospedale
Lo leggiamo su Repubblica Bari
Entro quella data i manager devono "predisporre e adottare gli atti deliberativi relativi alla chiusura degli ospedali e delle unità operative come previsto dal piano di rientro e come concordato con la cabina di regia in sede di analisi delle road map delle singole aziende". Un'altra data, più recente, è quella del 7 marzo: entro lunedì prossimo i manager devono "predisporre l'atto deliberativo relativo alla rideterminazione della dotazione organica. … Sospeso rimane il futuro degli ospedali da chiudere”.
Ciò, al netto del trasferimento provvisorio del reparto di Oculistica da Francavilla a Ceglie. Leggi
In un vecchio post avevamo parlato dei motivi dei tagli (clicca qui)
Intanto ripropongo il video della manifestazione “Salviamo l’ospedale” dello scorso 22 gennaio.
Quella manifestazione si concluse con la promessa di un nuovo “appuntamento”, di lì a un mese, per valutare i risultati delle richieste. Mese abbondantemente passato, ma nessun’altra iniziativa partecipata è stata organizzata.
Nel frattempo, leggiamo oggi sul sito www.brundisium.net, una nota dell’Amministrazione comunale:
Che squallore!
Vent’anni di sacrificio spazzati via in un attimo, sacrifici di medici, personale infermieristico svaniti nel nulla.
E’ vergognoso pensare a decine di pazienti senza più un punto di riferimento, pazienti sballottati da una parte all’altra, da un Ospedale ad un altro, certo non si meritano tutto ciò.
Eravamo un punto di riferimento per i Comuni limitrofi, avevamo raggiunto standards di efficienza lodevoli e pertanto si è deciso di sopprimerci del tutto. E’ paradossale, le cose che funzionano nel nostro territorio vengono penalizzate, cancellate. Razionalizzate pure, ma non chiudeteci quei Reparti che funzionano e che oltretutto producono redditività per l’azienda.
E’ questo il monito di una città tante volte maltrattata, saccheggiata di tutti i servizi.
Tutto questo è figlio di scelte unicamente politiche, in questo momento a nessuno interessa il nostro territorio.
Questo è quanto voluto dall’Amministrazione Vendola, dai Consiglieri tutti di maggioranza e dell’U.D.C., scusate ma non meritiamo tanto.
E’ importante parlarne, per avere un quadro quanto più completo della questione. Riporto un’analisi scritta dal dott. Maurizio Portaluri, direttore di Radioterapia dell’Ospedale “Perrino”.
L'ospedale di Ceglie come entità autonoma da un punto di vista amministrativo non esiste più sin dal piano di riordino del 2002. E' infatti parte del Presidio Francavilla-Ceglie. Nel 2008 aveva 77 posti letto di cui 9 per day-hopital. I ricoveri ordinari sono stati circa 2300 con una complessità della casistica trattata bassa (0.89, si considera complessa una casistica con un punteggio di 1,3), mentre l'utilizzo dei posti letto non supera il 70%, quelli del day hospital il 30%.L'ospedale di Ceglie ha fornito anche 230.000 prestazioni per pazienti ambulatoriali di cui 190.000 di laboratorio.
I cittadini di Ceglie hanno prodotto 5200 ricoveri ospedalieri degli 88.000 di tutti i residenti della provincia nel 2009, ma di questi oltre 1300 erano fuori ASL (205 fuori regione), 1300 in altri ospedali della ASL. L'ospedale di Ceglie sembra aver soddisfatto meno della metà delle esigenze di ricovero della sua popolazione.
Alla collettività l'ospedale di Ceglie è costato poco più di 10 milioni nel 2008. di questi 7 milioni sono serviti per il personale, poco più di 800mila per acquisto di beni, 1,4 milioni per servizi non sanitari da privato (mensa, lavanderia ecc). Non tutte queste risorse restano sul territorio comunale, ma si tratta comunque di una grande azienda, forse la più importante del Comune.
Non so se i promotori della difesa dell'ospedale conoscessero queste cifre. Eppure sono dati pubblici perchè tratti dai bilanci della ASL, peraltro sottoposti al parere dei Sindaci. Sarebbe stato importante partire dai numeri e auspicabilmente dai dati sanitari della popolazione cegliese. Forse oltre a difendere l'ospedale si sarebbe potuto difendere la spesa sanitaria per Ceglie chiedendo di qualificarla e orientarla verso le esigenze della popolazione.
C’è certamente da riflettere su questa analisi.
Per leggere i post precedenti sull'ospedale, clicca qui
ARIA DI CASA MIA...............
Incendio Taf: nessuna conseguenza ambientale
Torniamo a chiederci:
Ok per il monitoraggio dell'aria, ma c'è stata anche l'analisi del terreno?
Ci sono rischi di ricadute di diossina nel terreno a causa della pioggia?