F F Tribuna Libera: Sindaci di ieri e di oggi

mercoledì 13 aprile 2011

Sindaci di ieri e di oggi


In un post di alcuni giorni fa (leggi), abbiamo citato di un articolo pubblicato sulla Gazzetta in cui si parlava dell’avvio di una serie di cantierizzazioni per il recupero di opere pubbliche della nostra città.



Nell’intervista al sindaco non emergeva il fatto che in realtà tutte le opere in questione erano il frutto di finanziamenti ottenuti in seguito a progetti presentati dalla precedente Amministrazione guidata dal prof. Pietro Federico.

Oggi, in risposta a quell’articolo, proprio Federico fa alcune precisazioni al riguardo.


Gentile Direttore, in relazione all’articolo: “Al via tante cantierizzazioni per il recupero di opere pubbliche” pubblicato da un quotidiano locale, in cui si parla delle opere cantierizzate a Ceglie Messapica dall’attuale Amministrazione Comunale, mi corre l’obbligo, come ex Sindaco (2005-2010), di precisare quanto segue, non tanto per motivi personali quanto per il giusto riconoscimento che si deve a quanti hanno validamente collaborato con me nel mio mandato quinquennale.

Ho appreso con molta soddisfazione che si stanno avviando nella nostra Città tante opere utili per la collettività. Significa che la nuova Amministrazione ha raccolto il mio appello (è agli atti del Consiglio Comunale) di non perdere il fiume di denaro pubblico ottenuto dalla passata gestione di centrosinistra, grazie ai numerosi progetti finanziati con vari fondi extracomunali. Fra questi, di certo, il PIRP, che prevede il recupero dell’antica Chiesetta di S. Demetrio (che dà il nome al progetto complessivo), il recupero del vecchio mercato coperto, la riqualificazione di una parte del 2^ PEEP con la costruzione di un centro sportivo polifunzionale e, a finanziamento completo, la costruzione di una palazzina di edilizia residenziale pubblica con metodo innovativo.

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“De-fasciati”

Stamattina leggiamo sulla stampa della manifestazione dei sindaci dei Comuni interessati dal piano di rientro sanitario regionale. C’è stata tra l’altro una plateale protesta in Consiglio regionale (il servizio televisivo potete vederlo nel post di ieri): i sindaci hanno lasciato le loro fasce tricolori sui banchi. Tutti ad eccezione di uno, il sindaco di Taranto, che ha dichiarato: “Era inutile fare scenate, l’importante era esprimere il proprio punto di vista e io che ero lì per illustrare la situazione di Taranto, ho potuto comunque dire la mia. Ho fiducia nel Governatore Vendola e sono convinto che verrà incontro alle nostre richieste”.

Anche da Ceglie è partita una delegazione di protesta. Eppure, come già noto da giorni, la nostra struttura ospedaliera non è più a rischio chiusura. Leggi qui

Le manifestazioni in democrazia sono sempre legittime. Soltanto la città vorrebbe capire quali sono le richieste specifiche di chi protesta, legittimamente, oggi. Si vuole ritornare alla situazione precdedente al 2002? O cos’altro? Qual'è la proposta su cui ci si mobilita?



"Flash-back"

Ma cosa accadde nel 2002? Fino quel momento all’entrata della nostra struttura ospedaliera campeggiava l’insegna “Ospedale civile”. In seguito fu sostituita da “Presidio ospedaliero”.



In particolare, nel 2002, sulla base del Piano di riordino ospedaliero dell'ex presidente regionale Fitto, i reparti di Chirurgia e Ginecologia dell'ospedale cegliese furono completamente spogliati di strumentazione ed arredi per essere trasferiti presso la struttura ospedaliera di Francavilla.

Nel dettaglio furono eliminati: medicina generale (ambulatori: diabetologia, endoscopia digestiva, ecografia generale, ecodoppler, ecocardiografia, ematologia); ostetricia e ginecologia (ambulatori: ecografia ostetrica ginecologica, ginecologia preventiva); pediatria (ambulatori: pediatria e neonatologia); anestesia e rianimazione; laboratorio analisi; farmacia; radiologia (ambulatorio di mammografia).

Quando, nell’agosto del 2002, l’allora governatore Raffaele Fitto venne in visita a Ceglie, presso l’istituto musicale, per “spiegare ai cittadini” i motivi della chiusura della gran parte dei reparti e la trasformazione della struttura in “stabilimento ospedaliero” fu sommerso, caso unico in Puglia, dagli applausi di una platea selezionata. Coloro che manifestavano il proprio dissenso furono invece tenuti rigidamente fuori. Forse perché faceva caldo e si voleva tenere la sala areata. Mentre i manifestanti erano controllati da 150 agenti tra poliziotti, carabinieri e reparti speciali anticrimine.

La protesta vicino all'ospedale


Il sito Ideanews è la "memoria storica" di quel periodo.

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E’ giusto che i cittadini protestino per l’ospedale, nonostante il rischio chiusura sia stato scongiurato pur nella “distrazione” dell’Amministrazione. Fa parte della democrazia.

Ma può farlo anche quella classe politica che ieri, in buona parte, applaudiva calorosamente i tagli di allora e il sostanziale trasferimento del nostro ospedale a Francavilla?


Sindaci di ieri e di oggi